Da Palazzo Chigi arrivano importanti aggiornamenti sullo stato di salute di Mario Draghi, risultato positivo al covid-19 nella giornata di ieri:
“Il presidente del Consiglio sta bene, è completamente asintomatico e segue costantemente da remoto tutta l’attività di governo”.
L’attività del premier Mario Draghi, che salterà la missione africana in Angola e Congo prevista per domani e dopodomani, prosegue da remoto in isolamento presso la residenza umbra di Città della Pieve. Il presidente del Consiglio è costantemente in contatto con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che rappresenteranno la delegazione governativa in Africa. Oltre alla questione delle fonti energetiche alternative al gas russo, l’agenda politica di Draghi si snoda su altri temi caldi come fisco e giustizia.
L’agenda politica di Draghi: energia, fisco e giustizia
Una settimana importante per l’esecutivo, che ha sul tavolo una serie di dossier cruciali da esaminare. Giovedì si appresta ad approdare al Senato il decreto Energia, prossimo alla conversione in legge (entro il 30 aprile). Il tema energetico, strettamente legato all’attualità e alle forniture da Mosca, rimane centrale anche nel dibattito politico. L’ultimo aggiornamento riguarda la possibile riapertura di alcune centrali a carbone per sopperire al probabile calo delle importazioni dalla Russia.
Particolarmente caldo anche il dossier giustizia. La maggioranza di governo prosegue le trattative a proposito della riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm, in attesa degli emendamenti. L’obiettivo è accelerare le operazioni per essere pronti alle elezioni di luglio.
Infine fari puntati nella giornata di mercoledì sull’esame del Documento di economia e finanza (Def). Domani pomeriggio, infatti, sarà previsto il via alle votazioni, sia alla Camera che al Senato. In parallelo i partiti cercano soluzioni per fronteggiare la crisi economica derivata dal conflitto in Ucraina. I democratici puntano a interventi mirati su salari e pensioni, i 5 Stelle spingono per il taglio dell’IVA sui beni di prima necessità. Il centrodestra, al contempo, continua a ribadire prioritario il nodo delega fiscale.