Riforma pensioni 2023 ultimissime. Mentre si attende la versione definitiva del Def (Documento di economia e finanza), si discute su uno dei temi più caldi in vista dei prossimi mesi: la riforma delle pensioni.
Riforma pensioni 2023 ultimissime
In realtà, la riforma delle pensioni non c’è nel Def, quantomeno nel testo al momento sul tavolo del governo. Questo cosa significa? Probabilmente che la trattativa è più difficile del previsto. Nei colloqui tra il Presidente del Consiglio Draghi e i Sindacati è emersa la necessità illustrata dallo stesso Premier di un confronto “articolato e permanente” sui temi della crisi. A complicare le cose, il conflitto in Ucraina che ha fatto saltare il tavolo sulla riforma.
Le alternative sul tavolo
I sindacati insistono per il pensionamento anticipato a 62 anni, ma il governo non ne vuole sapere. L’altro tema caldo è Quota 41, ovvero il pensionamento anticipato con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età. Le parti sociali puntano a mandare in pensione qualche anno prima i lavoratori rispetto a quanto avviene oggi con le regole Fornero. Esse prevedono l’uscita a 41-42 anni e 10 mesi. Troppo, secondo i sindacati che fanno sapere che 41 anni di lavoro sono più che sufficienti per ottenere la pensione. Il passo è quindi breve e pare ci siano margini di manovra. L’opzione dell’uscita a 64 anni, caldeggiata dal governo, sembra penalizzante perché ridurrebbe di molto l’assegno. La penalizzazione sarebbe però relativa poiché bisogna considerare anche il periodo di godimento della pensione.
Le parole di Franco
“Alla luce delle questioni legate al rispetto dell’equilibrio dei conti pubblici, della sostenibilità del debito e dell’impianto contributivo del sistema, occorrerà trovare soluzioni che consentano forme di flessibilità in uscita ed un rafforzamento della previdenza complementare”, ha dichiaragto Ministro dell’Economia, Daniele Franco, nell’introduzione al Def. “Occorrerà, altresì, approfondire le prospettive pensionistiche delle giovani generazioni” ha aggiunto.