Onu Ucraina, nell’immediato futuro non è previsto un cessate il fuoco. Lo ha detto il sottosegretario agli Affari umanitari delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, spiegando che le forze russe non fermeranno l’offensiva contro l’Ucraina ma non escludendo al contempo una tregua nelle prossime settimane.
Onu Ucraina. Con la Turchia un “gruppo di contatto umanitario”
“Un cessate il fuoco non è all’orizzonte ora, potrebbe accadere tra poche settimane”. Lo ha detto Griffiths, aggiungendo che si sarebbe recato in Turchia per parlare coni il presidente Erdogan dei possibili modi per promuovere il processo di pace. L’Onu e la Turchia stanno discutendo la creazione di un “gruppo di contatto umanitario” che riunirebbe sul suolo turco – sotto l’egida delle Nazioni Unite – Ucraina e Russia. L’Ucraina ha accettato la maggior parte delle proposte sulle questioni umanitarie, ha ricordato Griffiths, mentre la Russia, informata della proposta all’inizio di aprile, non ha ancora reso nota la sua posizione.
Intanto il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia riferisce che nel Paese martoriato dalla guerra oltre sei milioni di persone lottano ogni giorno per l’accesso all’acqua potabile. “Più di un mese di intense ostilità hanno devastato le reti idriche, lasciando oltre 4,6 milioni di persone con accesso limitato all’acqua; – spiega l’Unicef in un tweet – in totale oltre 6 milioni di persone in Ucraina stanno lottando ogni giorno per avere acqua potabile, uno dei beni essenziali”.
I bambini vittime della guerra.
Non impressionano solo i numeri degli sfollati ma anche quello delle deportazioni e delle vittime civili tra i bambini. Secondo la Procura generale ucraina infatti sono 205 bambini morti dall’inizio della guerra in Ucraina, mentre quelli feriti salgono a 367. Viene precisato inoltre che “queste cifre non sono definitive”. Il maggior numero di vittime si regista nelle regioni di Donetsk, di Kiev e di Kharkiv.
Il Crimean Human Rights Group ha reso noto che militari russi avrebbero portato via con la forza da Mariupol circa 150 bambini. Molti dei bambini prelevati e portati via erano ricoverati negli ospedali in quanto malati o feriti e non erano orfani. “L’esercito di Mosca li ha trasferiti nella direzione di Donetsk occupata e del Taganrog russo”. Lo ha affermato Olha Skrypnyk, capo del gruppo per i diritti umani, secondo quanto ha riferito la testata Ukrinform. Nella città assediata si sta continuando a combattere e ci sarebbero ancora migliaia di civili. Centinaia di essi, tra cui donne e bambini, si sono rifugiati nell’acciaieria Azovstal.