Il Wall Street Journal svela in anteprima la fumata nera dell’offerta pubblica d’acquisto presentata da Elon Musk per acquisire il 100% di Twitter. La notizia di per sé era assai prevedibile, viste le dichiarazioni dei vertici del consiglio di amministrazione, da cui lo stesso Musk si era ritirato. La partita è però tutt’altro che finita, dal momento che nuovi attori stanno per scendere in campo. Si tratta di due importanti fondi di investimento, Apollo Global Management e Thoma Bravo.
Apollo is considering participating in a bid for Twitter by backing Elon Musk’s $43 billion offer or another bid for the company, people familiar say https://t.co/ivwTb6fldo
— The Wall Street Journal (@WSJ) April 18, 2022
Twitter, quali scenari possibili in caso di no a Musk?
Pare abbastanza chiaro che l’ingresso di Elon Musk nelle quote societarie di Twitter abbia scombussolato gli equilibri interni dell’azienda.
“Il Consiglio di amministrazione di Twitter esaminerà attentamente la proposta per determinare la linea d’azione che ritiene sia nel migliore interesse della Società e di tutti gli azionisti di Twitter“, erano state le parole pronunciate dalla compagnia in un comunicato stampa successivo all’opa.
Particolarmente enigmatico nelle sue esternazioni anche Jack Dorsey, fondatore e presidente del cda di Twitter. Il suo ultimo cinguettio riprende un proverbio celebre della Valley secondo cui “Consigli di amministrazione buoni non creano buone società ma quelli cattivi possono ucciderle“. Dorsey ha poi risposto ad alcuni utenti che rimembravano i tentativi di scalata del passato da parte di alcuni membri del board. Il numero 1 del popolare social network si avvia inoltre a lasciare il cda al termine del suo mandato, in scadenza il 31 dicembre.
Intanto, in attesa del “no” ufficiale da parte di Twitter, si fanno avanti due nuovi fondi di investimento: Apollo Global Management e Thoma Bravo. Apollo è specializzata in operazioni di leveraged buyout e acquisti di titoli in sofferenza che comportano ristrutturazioni aziendali e consolidamenti, con in gestione circa 498 miliardi di dollari di asset alla fine di dicembre. Thoma Bravo è invece focalizzata in investimenti in aziende tecnologiche e software, con in gestione oltre 103 miliardi di dollari di asset alla fine di dicembre.