Uno dei settori più sottopressione in questi due anni di pandemia da Covid-19 è stato quello dei medici.
L’emergenza sanitaria ha messo in luce punti di forza e criticità del sistema sanitario.
Il livello territoriale non è riuscito ad arginare l’emergenza con tempestività e i casi di COVID-19 si sono dovuti riversare negli ospedali che, a loro volta, si sono dimostrati in difficoltà nel fronteggiare una simile pressione, a causa della costante diminuzione delle risorse economiche, del personale sanitario e dei posti letto subita nel corso degli ultimi decenni.
Ssn, l’intervento di Filippi su Radio Cusano Campus
Sul tema dei tagli sanitari è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, Andrea Filippi, segretario Fp Cgil Medici.
La spesa sanitaria calerà di 1% del pil entro il 2025:
“Ricordiamoci che siamo di fronte ad una riduzione della spesa per il SSN a fronte di un aumento della spesa per gli armamenti.
Quello che è problematico è che nessuno ha mai pensato di finanziare il SSN neanche durante la pandemia”.
Per quanto riguarda le spese destinate al sistema sanitario, l’Italia è all’ultimo posto in quanto a finanziamenti pubblici pro-capite, ma è anche al penultimo posto in quanto a richieste di contributo spese da parte del cittadino.
Particolarmente carenti in Italia risultano l’assistenza dopo incidenti, l’assistenza infermieristica a casa e i servizi destinati alla salute mentale.
Restano ancora sulla carta le promesse fatte a medici e infermieri, stanchi e sfiduciati, che piu’ volte scesi nelle piazze italiane per denunciare una situazione ormai al limite della sopravvivenza. Protestano per le condizioni di lavoro “inaccettabili”, gravate dalla carenza di personale e da stipendi bassi.
Nulla è stato fatto, inoltre per porre fine alle aggressioni fisiche e verbali di cui continuiamo ad essere le principali vittime.