È l’ennesimo messaggio di pace quello lanciato da Papa Francesco nel corso del Regina Coeli del lunedì dell’Angelo. Parole che auspicano naturalmente alla fine della guerra per far spazio alla riconciliazione tra i Paesi di tutto il mondo. Questi i passaggi più significativi dell’intervento di Papa Bergoglio:
“La Grazia del Signore risorto doni conforto e speranza a quanti sono nella sofferenza, nessuno sia abbandonato, le liti, le guerre, le contese lascino posto alla comprensione, alla riconciliazione. Sottolineare sempre questa parole: riconciliazione”.
Nell’occasione, il Papa ha ricordato anche il suo incontro odierno con 50mila adolescenti provenienti da tutta Italia in occasione dell’esibizione del cantante Blanco. Sempre nel suo dicorso poi, hanno trovato spazio anche parole contro la falsità che risiede in tante persone ed un invito alla verità.
“Giustamente noi ci scandalizziamo quando, attraverso l’informazione, scopriamo menzogne e bugie nella vita delle persone e nella società. Ma diamo un nome anche alle falsità che abbiamo dentro! E mettiamo queste nostre opacità, le nostre falsità, davanti alla luce di Gesù risorto. Egli vuole portare alla luce le cose nascoste, per farci testimoni trasparenti e luminosi della gioia del Vangelo, della verità che ci fa liberi”.
La gioia pasquale non è da tenere per sé. La gioia di Cristo si rafforza donandola, si moltiplica condividendola. Se ci apriamo e portiamo il Vangelo, il nostro cuore si dilata e supera la paura. #VangeloDiOggi (Mt 28,8-15)
— Papa Francesco (@Pontifex_it) April 18, 2022
Il messaggio di Papa Francesco contro la paura
Nel discorso del Lunedì dell’Angelo rivolto da Papa Francesco a tutti i fedeli c’è poi un tema dedicato alla paura, un aspetto che sta segnando la vita di tutti noi negli ultimi mesi. A tal proposito, Bergoglio ha sottolineato l’importanza simbolica della Pasqua dichiarando:
“Le nostre paure nascono dalla grande paura, la paura della morte: paura di svanire, di perdere le persone care, di star male, di non farcela più… Ma a Pasqua Gesù ha vinto la morte. Dio invita a uscire dalle tombe delle nostre paure. Egli sa che il timore sta sempre accovacciato alla porta del nostro cuore e che abbiamo bisogno di sentirci ripetere ‘non temere’: al mattino di Pasqua come al mattino di ogni giorno”