Dopo le continue sanzioni alla Russia a causa del conflitto bellico, la Banca centrale russa ha voluto suonare un campanello d’allarme tramite la governatrice. Nonostante Putin sia ostinato nel mantenere la sua posizione, le parole di Elvira Nabiullina, banchiere centrale di Mosca, chiariscono lo scenario sulle risorse economiche:
“Nel secondo trimestre e nell’inizio del terzo ci saranno cambiamenti strutturali dell’economia del Paese. [Le sanzioni] Hanno colpito in un primo momento il mercato finanziario anche se ora avranno un impatto più forte sull’economia”.
Insomma, sebbene Putin abbia parlato di “fallimento” dell’Occidente e della strategia del blitzkrieg economico, la situazione russa preoccupa la banca centrale. Sempre su questo tema, la governatrice Nabiullina ha dichiarato:
“È finito il periodo in cui l’economia può vivere di riserve. Già nel secondo e terzo trimestre entreremo in un periodo di trasformazione strutturale e di ricerca di nuovi modelli di business”.
Sanzioni economiche: le conseguenze secondo la Banca centrale russa
Uno scenario economico preoccupante per la Russia che di questo passo potrebbe veder mancare le risorse necessarie per il futuro, almeno secondo la banca centrale russa. Ad oggi, comunque, il Paese detiene ancora alcuni asset strategici come le “riserve composte da oro, yuan e altri asset non esposti ai rischi legati alle sanzioni”.
Per quanto riguarda i prossimi passi, sempre secondo Elvira Nabiullina le aziende dovranno prepararsi a grossi sacrifici:
“I problemi principali riguarderanno le restrizioni sulle importazioni e alla logistica del commercio estero. I produttori russi dovranno cercare nuovi partner, una nuova logistica o passare alla produzione di prodotti delle generazioni precedenti”.
Diversa invece, come anticipato, la difesa di Putin che così descrive la strategia dell’Occidente:
“Intaccare rapidamente la situazione finanziaria ed economica del nostro Paese, provocare il panico nei mercati, il crollo di sistema bancario, una carenza su larga scala di merci nei negozi. Ma possiamo già affermare con sicurezza che una simile politica nei confronti della Russia è fallita”.