A Shanghai le persone tornano a morire di covid, mentre crescono le proteste contro la linea dura del governo, che tiene la megalopoli cinese in lockdown da settimane per arginare la diffusione del virus.
Shanghai covid
Christoph, che vive da anni a Shanghai, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus. “Il governo ha mandato un paio di volte delle verdure, ma poi non ha mandato più niente. Allora ci siamo organizzati nel condominio per farci portare dei viveri. Dal 1 aprile siamo chiusi in casa. Dal 20 marzo hanno messo delle barricate al cancello e bisognava avere un pass per entrare e uscire. Dal 1 aprile però siamo barricati in casa. Ancora cani robot e droni non ne abbiamo visti, ma in zone più ricche della città li stanno utilizzando. Io vivo in cina da 22 anni, nel 2020 sono stato fortunato perchè nel lockdown del 2020 sono riuscito a scappare in Italia. Adesso invece stiamo peggio di Wuhan. La gente è stufa, non è abituata, infatti si stanno rivoltando in parecchi. Sono cosmopoliti, non sono come nelle altre città”.
Restrizioni
“Fino all’anno scorso vivevamo covid-free. Da marzo le cose sono cambiate. La variante Omicron e anche un’altra versione di questa Omicron stanno spaventando il governo che ha irrigidito le restrizioni. Ho l’impressione che non sappiano bene cosa fare. Adesso ci hanno detto che dovrebbero riaprire il nostro quartiere il 28 aprile, ma la data cambia sempre. C’è gente che è chiusa da un mese. Questo lockdown è una cosa mai vista”.