Default Russia. Le sanzioni europee contro Mosca per la guerra in Ucraina si intensificheranno contro petrolio e banche. Resta ancora aperta la grande partita del pagamento del gas in rubli.

Default Russia

Oggi la presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen ha annunciato che “si sta esaminando ulteriormente il comparto delle banche, in particolare Sberbank, che rappresenta il 37% del settore bancario russo. E, naturalmente, ci sono le questioni energetiche”. La presidente ha spiegato che l’Ue sta lavorando su “meccanismi intelligenti” in modo che il petrolio possa essere incluso anche nelle prossime sanzioni. “La priorità assoluta – ha concluso la presidente della Commissione europea – è ridurre le entrate di Putin

Default cos’è

Il default è quando uno Stato non è più in grado di onorare il proprio debito: non può rimborsare ai cittadini o alle banche straniere i titoli di Stato, non è più in grado di pagare le forniture o gli impiegati pubblici o le pensioni. La Russia potrebbe essere in default se non paga in dollari i bond scaduti. A lanciare l’allarme questa volta è l’agenzia di rating Moody’s secondo cui il mancato pagamento sarebbe una delle conseguenze più gravi fino ad oggi a seguito dell’esclusione di Mosca dal sistema finanziario occidentale dall’invasione del presidente Vladimir Putin in Ucraina.

Le possibili conseguenze per l’Italia

L’esposizione del governo Russo sui mercati è consistente, ma nella storia ci sono stati default ben più gravi a cui l’economia globale ha resistito, ad esempio quello dell’Argentina nel 2001. La situazione però potrebbe aggravarsi se anche le imprese russe iniziassero a non onorare più i propri debiti nei confronti degli investitori internazionali. Per l’Italia, pesano soprattutto i 25 miliardi di crediti del settore bancario verso Mosca. I russi, almeno mediaticamente, provano a rilanciare la palla nell’altro campo affermando che il default del Cremlino “potrebbe trasformarsi in un default dell’Europa”.