Ormai il conflitto tra Russia e Ucraina ha quasi raggiunto i due mesi di scontri. Tante le vittime di una guerra che era iniziata con un attacco lampo ma poi si è trasformata in una guerra guerreggiata. I protagonisti più inconsapevoli di quello che sta accadendo sono sicuramente i bambini ucraini, vittime di una guerra che non gli appartiene.
L’allarme dalle ONG
Lo scenario rimane critico e la situazione più difficile rimane nella città di Mariupol, una delle più colpite in questi due mesi. Un gruppo per i diritti umani, ha segnalato e denunciato che i soldati russi avrebbero portato via con la forza circa 150 bambini, 100 dei quali ricoverati in ospedale, la maggior parte strappata ai genitori. A confermarlo è stato Olha Skrypnyk, capo del gruppo per i diritti umani della Crimea: “L’esercito di Mosca li ha trasferiti nella direzione di Donetsk occupata e del Taganrog russo”. Ad intervenire è anche Veronika Andriushchenko funzionario dello stess gruppo: “Gli orfani, insieme al personale dell’orfanotrofio sono stati evacuati da Mariupol il 24 e 25 febbraio, quindi quelli prelati non sono orfani”.
Oltre che di rapimenti però si contano anche le vittime tra i più piccoli. È salito a 205, infatti, il numero di bambini ucraini rimasti uccisi dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio scorso. Lo rende noto l’ufficio del procuratore generale ucraino. I minori rimasti feriti sono invece almeno 362. Le ultime notizie ci parlano di cinque bambini ucraini sono rimasti uccisi da mine e trappole lasciate dai soldati russi nella città di Trostianets, nella regione di Sumy, a Nord-Est del Paese. A denunciarlo gli amministratori locali che riferiscono anche di alcuni feriti. Il capo dell’amministrazione militare regionale di Sumy, aveva già dichiarato in precedenza che nella regione vengono trovate centinaia di mine al giorno.
L’intervento del presidente ucraino Zelensky
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha voluto sollevare la grave problematica relativa ai piccoli cittadini: “Circa 5.000 bambini sono stati deportati da questa regione nella parte della Russia perché non gli hanno permesso di andare nella parte dell’Ucraina. Di quei bambini ucraini si sono perse definitivamente le tracce”.
Ultimo allarme però arriva dall’altra parte del fronte. Sono iniziate a comparire delle chat di genitori russi disperati. Gli stessi non sanno più dove siano finiti i loro ragazzi. “Aiutatemi a trovare mio figlio, soldato di leva“. Uno dei messaggi più ricorrenti. “Ho perso i contatti con mio figlio dal 22 febbraio, andava a combattere a Kharkiv, chiamo ogni settimana ma non ci sono notizie di mio figlio“. Questi messaggi rappresentano una situazione che non coinvolge un solo popolo ma due nazioni coinvolte in una guerra in molti casi che gli appartiene.