Richard Moore, prigioniero 57enne del South Carolina, passerà suo malgrado alla storia. Il detenuto, infatti, sarà il primo uomo a morire tramite fucilazione secondo i nuovi protocolli dello Stato. In breve, Moore subirà l’esecuzione da altri compagni di cella, scelti tramite richiesta volontaria.
Richard Moore, a condemned South Carolina man, chose to be executed this month by firing squad over electrocution, setting up the first such execution in the U.S. since 2010. He said he felt forced to “choose between two unconstitutional methods.” https://t.co/uygLuCU70H
— The New York Times (@nytimes) April 15, 2022
Richard Moore ha scelto: morirà per mano di un plotone di carcerati
Richard Bernard Moore si trova nel braccio della morte dal 2001, quando subì una condanna per omicidio e altri reati minori. Con l’avvicinarsi della data fissata per l’esecuzione, il prossimo 29 aprile, Moore ha dovuto prendere la decisione più importante della propria vita: scegliere come morire. Delle tre opzioni disponibili, l’iniezione letale (la più scelta) non è praticabile in South Carolina poiché manca il veleno da somministrare nel braccio. A questo punto la scelta si è ristretta tra la sedia elettrica e la fucilazione, e la decisione definitiva è ricaduta su quest’ultima. I suoi avvocati, tuttavia, stanno tentando di fermare l’esecuzione sostenendo che le due opzioni siano entrambe incostituzionali, oltre che antiquate e barbare.
L’introduzione della fucilazione in South Carolina risale al maggio 2021, a causa dell’irreperibilità delle sostanze velenose a seguito del blocco di esportazioni. Nel 2020 l’ex presidente Donald Trump aveva deciso di interrompere la moratoria informale che sospendeva le pene capitali, facendo dunque ripartire la macchina infernale. Ogni Stato, tuttavia, gestisce la delicata questione secondo proprie regole. Attualmente 28 Stati (su 52) mantengono in vigore la pena di morte, 13 di questi avevano aderito alla moratoria.
Richard Moore sarà dunque il primo detenuto del South Carolina a procedere alla fucilazione secondo il nuovo protocollo. Si tratta della terza esecuzione dal 1976 e della prima condanna nello Stato dopo 11 anni. L’iter prevede che altri tre detenuti volontari, tutti con fucili carichi, debbano sparare al condannato, che indosserà un cappuccio nero sulla testa e a cui verrà applicato un piccolo bersaglio all’altezza del cuore.