Nonostante il Premier Zelensky abbia dichiarato che è difficile dire quanto sopravviveranno le truppe ucraine, in un discorso tenuto da poco il leader ucraino ha anche affermato che “La situazione è molto difficile a Mariupol, i nostri soldati sono bloccati, i feriti sono bloccati. C’è una crisi umanitaria in corso e nonostante questo i ragazzi si difendono”.
Ma soprattutto che: “La distruzione delle forze ucraine che difendono la città di Mariupol metterà fine a tutti i negoziati con la Russia”.
Queste le parole pesanti rilasciate al Kyiv Independent, dove Zelensky ha sottolineato che “Il trattato di pace con la Russia dovrebbe prevedere due diversi documenti: uno sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, l’altro sulle sue relazioni con la Federazione Russa. Abbiamo visto cosa è successo a Bucha, le circostanze stanno cambiando. Gran Bretagna, Usa, Italia e Turchia si stanno dimostrando disponibili a fare da garanti, ma nessuno ha ancora dato una risposta definitiva”.
La preoccupazione di Zelensky per Mariupol
I russi chiedono la resa completa e il leader ucraino non ci sta, temendo soprattutto brutte sorprese da parte dell’esercito russo nel caso in cui quello ucraino dovesse deporre le armi.
Zelensky ha portato l’esempio di Borodyanka, paese poco distante da Kiev distrutto dai bombardamenti. Zelensky la ha paragonata a Mariupol affermando che “Mariupol potrebbe essere come dieci Borodyanka dove ci sono molte persone rimaste sotto le macerie. E più posti come Borodyanka ci sono, più difficile sarà”.
Nel frattempo dalla Russia arrivano voci -non confermate- della conquista di Mariupol, il ministero della Difesa sovietico ha annunciato di “Aver ripulito completamente l’area della città di Mariupol da tutti i miliziani del battaglione Azov, dei mercenari stranieri e delle truppe ucraine“. Il portavoce della Difesa russa, Igor Konashenkov, ha proseguito che ci sono non più di 2.500 combattenti nell’acciaieria Azovstal. “L’unica loro chance di sopravvivenza è deporre le armi“. Il portavoce ha voluto poi sottolineare che “nel corso della liberazione di Mariupol, 1.464 militari ucraini si sono già arresi. Il numero di coloro che si arrendono aumenta ogni giorno, compresi coloro che sono fuggiti dal territorio di Azovstal“.
La posizione di Zelensky è chiara e nelle prossime ore si avranno notizie confermate o smentite in via ufficiale.