Il ministero dell’Economia disegna, tramite un report, la mappa della ricchezza di Milano sulla base dei redditi Irpef dichiarati nel 2020. La fotografia arriva pochi giorni dopo il quadro generalizzato dell’Italia, dove la Lombardia si colloca al primo posto per reddito medio pro capite con 25.330€. Ma se aumentiamo lo zoom al solo capoluogo lombardo, la situazione è decisamente più rosea: 31.777€ è il valore reddituale medio dei cittadini milanesi. Un risultato che colloca Milano al nono posto nella classifica dei comuni più ricchi d’Italia.
Redditi Irpef 2020 Milano: il centro è la zona più ricca
Ma l’analisi adotta un ingrandimento ancor più mirato, arrivando a un’ulteriore sotto-graduatoria composta dai 38 codici di avviamento postale (Cap). Qui c’è il primo dato significativo dell’indagine: solamente Quarto Oggiaro ottiene un risultato inferiore alla media nazionale (21.570€), chiudendo la classifica con un reddito medio di 17.628€.
Nessuna sorpresa su chi ottenga la speciale pole position: il cap 20121, che identifica la zona più centrale tra Duomo, Castello e Brera, stacca nettamente gli altri quartieri con un reddito dichiarato pari a 88.745€. Segue con distacco il cap 20145, quello di Citylife, Pagano e Domodossola: un distretto relativamente giovane e con costi degli immobili particolarmente sostenuti.
Completa il podio un altro codice postale del Municipio 1 (ossia quello centrale): l’area di S.Ambrogio e S.Agostino, fino a corso Magenta e corso di porta Ticinese (20123) ha dichiarato nel 2020 un reddito medio di 68.414€. Quarto posto per il cap 20122, relativo a Porta Romana (53.040€), quinto il cap 20129 che si estende da Buenos Aires fino a Dateo (49.396€).
Quarto Oggiaro e Baggio in coda
Come detto in apertura, Quarto Oggiaro (20157) chiude la classifica dei quartieri milanesi divisi per ricchezza sulla base dei redditi Irpef al 2020. Tante le aree periferiche che compaiono scorrendo verso il basso. Risalendo dal fondo troviamo Baggio-Forze Armate (20152 – 21.846€ pro capite), Comasina-Bovisasca (20161 – 21.923€), Cimiano-Crescenzago (20132 – 21.964€) ed Espinasse-Villapizzone (20156 – 22.112€).
Il quotidiano Repubblica ha inoltre raccolto una serie di commenti sul rapporto pubblicato dal Mef. Fabio Galesi, assessore alla Casa nel Municipio 8, traccia la fotografia presente di Quarto Oggiaro:
“A Quarto Oggiaro c’è una delle più alte concentrazioni di alloggi popolari. Su 19mila immobili almeno 4500 sono di proprietà del Comune. È un quartiere operaio dove oggi vivono anziani con pensioni che si aggirano tra i 700 e gli 800 euro al mese, ma le difficoltà economiche della zona, non si riflettono sul tessuto sociale. Il merito è della fitta rete di associazioni che fungono da “paracadute”, rendendo la qualità della vita migliore“.
Silvia Fossati, presidente del Municipio 7, dà la sua versione del quartiere Baggio, uno dei principali nel suo distretto:
“L’anzianità degli abitanti insieme alla presenza di stranieri che svolgono lavori a bassa retribuzione è la ragione per cui anche Baggio è in fondo all’elenco. La mappa del reddito può essere un ottimo strumento per noi amministratori, al fine di individuare le priorità di intervento a sostegno di famiglie e scuole“.
Paolo Natale, sociologo e politologo dell’Università degli Studi, prova a dare una spiegazione più tecnica del fenomeno:
“Non sempre i quartieri con i redditi più bassi, che si trovano soprattutto in periferia, sono quelli con la qualità della vita peggiore, soprattutto se ci concentriamo sul fatto che stiamo parlando di una città privilegiata, da questo punto di vista, rispetto alla media nazionale. Sarà interessante capire, da qui a dieci anni, se alcune politiche porteranno un cambiamento nella geografia dei redditi“.