Z, V, O. Sono le lettere principali che abbiamo visto, in questi 50 giorni di guerra, campeggiare sui carrarmati e i mezzi dell’esercito russo impegnati nella guerra in Ucraina. In molti però si sono chiesti cosa volessero dire. La Z, di certo, è la lettera pitturata più nota. Ecco quindi il loro significato.

Un carrarmato russo abbandonato nei pressi della città di Borodyanka vicino Kiev.

Il significato delle lettere sui carrarmati russi

A spiegare cosa significhino le lettere sui carrarmati russi al TG Plus di Cusano Italia Tv è Giusy Criscuolo, giornalista di guerra appena rientrata dall’Ucraina. La giornalista è rimasta in Ucraina per quasi un mese: prima al confine con la Polonia, per poi giungere a Leopoli e al confine con la Bielorussia. Un Paese quasi “costretto” a fornire supporto alle truppe russe, non di uomini o mezzi ma di territorio. Nel suo lungo racconto del mese passato in Ucraina, la giornalista racconta anche il significato delle varie lettere, smentendo anche le tante credenze che ruotavano intorno ai mezzi pesanti dell’esercito russo: all’inizio della guerra, ad esempio, una delle tesi voleva indicare i mezzi contrassegnati dalla Z fossero quelli destinati all’offensiva verso la capitale ucraina, Kiev e che le altre lettere fossero a contraddistinguere impegni e obiettivi da conquistare. Non è così, come spiega Giusy Criscuolo:

“Tutti stanno dando significati, anche religiosi a questi simboli. Indicano la provenienza delle truppe. La Z identifica i mezzi provenienti dalla Russia, la V contrassegna i mezzi che arrivano dalla Cecenia mentre lo 0 – e non una O- è bielorusso. Non sono però uomini bielorussi, sono i russi che partono dalla Bielorussia”.

Il motivo della guerra

Per Giusy poi l’Ucraina si è convinta del vero motivo dell’invasione da parte russa del loro territorio:

“Il problema adesso è che loro (gli ucraini) hanno intuito che l’intento è probabilmente quello di cancellare la cultura ucraina. Gli ucraini vengono poi collegati a quello che viene considerato un «eroe», Stepan Andrijovič Bandera, una figura di destra. Ma loro non si definiscono nazisti: «Solo perché vogliamo preservare la nostra cultura, per difendere la nostra ideologia e lingua, non vuol dire essere nazisti. Noi vogliamo essere ucraini». Anzi rifiutano anche l’appellativo di nazionalisti”.

Rivedi l’intervento di Giusy Criscuolo a questo link