All’interno del portfolio economico del mese di marzo, anche l’Istat certifica la spinta dei prezzi che ha portato all’inflazione. L’Istituto di statistica, comunica che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (INPC) fa registrare un aumento dell’1% su base mensile e del 6,5% su base annua (da +5,7% del mese precedente); la stima preliminare era +6,7%.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo a tassazione costante (IPCA-TC) consente di calcolare l’inflazione slegandola dagli effetti dovuti al sistema di imposizione fiscale indiretta. Nel mese di marzo, la variazione IPCA è stata del +6,8%, mentre per l’IPCA-TC è stata pari a +7,5%: questa sarebbe stata quindi l’inflazione in assenza dei provvedimenti adottati dal governo di riduzione dell’IVA sul gas (già in vigore a ottobre 2021) e delle accise sui carburanti“.

Istat, i beni energetici trainano l’aumento dei prezzi

Praticamente tutto il paniere dell’INPC fa segnare un aumento su base mensile. L’accelerazione dell’inflazione a marzo è ancora dovuta alla crescita dei prezzi dei beni energetici (+50,9% su base annua). Salgono anche i prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (+3,9%) sia non lavorati (+8,0%). Stesso trend per i beni durevoli (+1,6%) e semidurevoli (+1,5%). Rallenta la corsa il comparto dei beni e servizi relativi ai trasporti (+1% e -0,4% su febbraio 2022)

Su base annua accelerano in misura ampia i prezzi dei beni (+9,8%), mentre i servizi rimangono stabili (+1,8%); si allarga quindi il cosiddetto differenziale inflazionistico negativo, ora a -8. Accelerano sia i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +4,1% a +5,0%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,3% a +6,5%). L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +5,2% per l’indice generale.

Previsione grigie anche per quanto riguarda il Prodotto Interno Lordo. Secondo le stime, Il Pil dovrebbe registrare ad aprile una riduzione dello 0,5 per cento su marzo. (-2,9% su base annua). Il che presupporrebbe una pessima apertura del secondo trimestre 2022, rendendo molto difficile raggiungere l’obiettivo dichiarato del 3% di crescita entro fine anno.