La risposta della Cina all’arrivo di una delegazione Usa a Taiwan non si fa attendere. L’esercito di Pechino, per voce del maggiore Shi Yi, annuncia nuove esercitazioni aeronavali nello Stretto di Taiwan, segnale di una crescente pressione militare. C’è chi prevede che questa mossa del Dragone possa essere l’antipasto di qualcosa di più serio.
Il ruolo degli Usa sull’affaire di Taipei è ormai conclamato, come testimoniato dall’incontro bilaterale di giovedì tra le due delegazioni. E lo ha ribadito in un discorso il presidente della commissione per le relazioni estere del Senato, Robert Menendez:
“Taiwan produce il 90% dei semiconduttori a livello mondiale, è un Paese che ha una propria importanza e, quindi, è chiaro che la sua sicurezza abbia un impatto globale. Le nostre relazioni sono solide come una roccia e speriamo di rafforzare i legami bilaterali“.
La minaccia della Cina agli Usa: “Taiwan è parte del nostro territorio”
Il commento su quanto sta accadendo a Taiwan arriva come di consueto dal portavoce del ministro degli Esteri, Zhao Lijian:
“Esprimiamo una ferma opposizione a ogni scambio ufficiale tra Taiwan e Usa. Le azioni dell’esercito cinese sono una contromisura alle recenti azioni negative degli Usa, tra cui la visita della delegazione del Congresso. Esiste una sola Cina al mondo e Taiwan è parte inalienabile del suo territorio, la Cina deve essere riunificata ed è destinata a essere riunificata. Pechino si riserva la possibilità di prendere tutte le misure necessarie a tutela della riunificazione“.
“Gli Stati Uniti dovrebbero interrompere gli scambi ufficiali e i legami militari con Taiwan, fermare la vendita di armi e intraprendere azioni concrete per attuare il loro impegno a non sostenere l’indipendenza dell’isola“.