Turismo città d’arte, come sta andando in vista della primavera e dell’arrivo delle feste? Ce lo racconta Roberto Necci, vice presidente di Federalberghi Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.
Turismo città d’arte
“C’è evidentemente una ripresa delle prenotazioni dal mercato italiano e qualche timido segnale dal mercato straniero-ha affermato Necci-. Ma dobbiamo essere molto cauti a cantar vittoria anche perchè scenari, come quello russo-ucraino, non ci fanno essere tranquilli. All’appello manca ancora il 50% dei turisti stranieri legati ai mercati americano e asiatico. Ci stiamo godendo il lavoro di questi giorni, però dobbiamo sentirci fra qualche settimana per poter dire che il peggio è alle spalle. Purtroppo mancherà il turismo russo, anche il mercato giapponese che è alto spendente, anche la Cina. Oggi siamo quasi tornati alla normalità, ma dobbiamo guardare al parametro occupazionale e alla capacità di occupazione delle camere che riguarda il turismo alto spendente e quest’ultimo in particolare sta soffrendo particolarmente. Un’azienda che chiude è una sconfitta per tutti. Non tutta l’industria alberghiera dovrebbe essere trattata ugualmente, perché c’è tutta una fascia costiera che ha sempre lavorato mentre quella delle città d’arte ha avuto delle ricadute molto pesanti. Ci sono quasi 400 alberghi chiusi, alcuni non riapriranno più. Bisogna capire questo punto: se questi flussi turistici si consolidassero anche dopo il turismo pasquale, se il conflitto si placherà, allora potremo avere uno uno scenario diverso per poter dire che il peggio è passato”.