Alla fine è arrivata la conferma: l’incrociatore russo Moskva è affondato nelle acque del Mar Nero ma le notizie in merito alle cause sono divergenti. Nella giornata di ieri era stato il colonnello ucraino Maksym Marchenko a rivendicare l’attacco, sottolineando l’utilizzo dei missili Neptune partiti da Kiev:

“I nostri missili antinave Neptune hanno colpito e causato danni gravissimi all’incrociatore russo”.

Nonostante la conferma ufficiale, dal canto suo in Russia hanno voluto far sapere che le ragioni del crollo della Moskva sono ben altre. Il Ministero della Difesa di Mosca ha difatti rilasciato una versione alternativa:

“L’incrociatore ha perso stabilità ed è affondato mentre veniva rimorchiato durante una tempesta”. Inoltre, sempre secondo la Difesa russa pare che la nave sia affondata “nel mare agitato a causa del danno allo scafo, avvenuto durante l’incendio seguito all’esplosione delle munizioni”.

Incrociatore Moskva affondato: la posizione degli USA

L’impressione evidente è che in Russia abbiano tentato di sviare l’opinione pubblica per mescolare le carte e non sembrare indeboliti dall’attacco ucraino. Sul tema sono intervenuti gli Stati Uniti che hanno voluto sottolineare l’importanza di una perdita così grave; è stato infatti il Pentagono a parlare di “duro colpo” per la Russia confermando le ipotesi che vedono nell’attacco missilistico ucraino la ragione del crollo.

A far chiarezza è stato il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, che per l’appunto ha dichiarato:

“È un duro colpo per la Russia. Una storia è che si è trattata solo di incompetenza. L’altra che sono stati attaccati. E nessuna delle due è un risultato particolarmente positivo per loro”.

Resterà da capire quali sviluppi avrà la vicenda perché sono tanti a ritenere che quest’offensiva possa scatenare un’ulteriore reazione russa.