Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) si è riunito nella giornata odierna per discutere le variazioni dei tassi d’interesse. Nello specifico, il tasso principale resta a zero, il tasso sui depositi a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%. La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha fatto il punto della situazione economica e finanziaria del vecchio continente, alla luce della pesante spinta inflazionistica che ha colpito l’Eurozona a marzo:
“La Bce intraprenderà qualsiasi azione necessaria per adempiere al proprio compito di perseguire la stabilità dei prezzi di preservare la stabilità finanziaria”.
La Presidente @Lagarde sulle decisioni di politica monetaria di oggi.
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— European Central Bank (@ecb) April 14, 2022
Lagarde: “La guerra in Ucraina pesa sui conti dell’Europa”
A pesare in modo sostanzioso sull’aumento dei prezzi in Europa nel primo trimestre del 2022 è la guerra in Ucraina, che ha mandato in tilt le forniture di diverse materie prime.
“La guerra in Ucraina sta influenzando pesantemente la fiducia dell’Eurozona, e i prezzi energetici stanno riducendo la domanda e frenando la produzione. Gli sviluppi economici dipenderanno in misura cruciale da come evolve il conflitto. I rischi al rialzo per le prospettive d’inflazione si stanno intensificando, specie nel breve termine. Gli indicatori di mercato suggeriscono che l’inflazione resterà alta nel breve termine, per poi moderarsi“.
Lagarde, collegata in videoconferenza con la sede di Francoforte poiché positiva al Covid-19, ha ribadito che non ci sono abbastanza dati per calcolare il vero impatto del conflitto in Ucraina. E, pertanto, urge fare valutazioni e riflessioni con la massima flessibilità. Il rischio è di intaccare le risorse economiche da reinvestire per fronteggiare la pandemia.
Le restrizioni della Bce affossano l’euro
Le parole tutt’altro che rassicuranti di Lagarde affossano l’euro, con la valuta che scivola a 1,076 sul dollaro americano. In questo caso inciderebbe fortemente il possibile boicottaggio economico sulle importazioni di gas dalla Russia, andando ad allargare enormemente la forbice degli spread. Durante il suo discorso al Consiglio, la presidente della Bce ha usato la storica espressione di Mario Draghi “whatever it takes“, per indicare l’atteggiamento di massima flessibilità per scoraggiare una possibile recessione.