Alberto Genovese, l’imprenditore digitale finito in galera per violenza sessuale nel 2020 ora ai domiciliari, si separerà dall’attico di proprietà che affaccia sul Duomo di Milano. Si tratta della tristemente nota “Terrazza Sentimento”, il luogo dello stupro ai danni di una 18enne. Uno dei tanti casi di abuso su giovani donne accertati dalla Procura di Milano. A quanto riporta il Corriere della Sera, la valutazione dell’immobile è di 2,5 milioni di euro insieme a un lotto che Genovese avrebbe messo in vendita.

Genovese e il capitolo risarcimenti alle vittime

Il motivo di tale scelta non è casuale e affonda le radici nei risarcimenti che il “mago” delle startup digitali dovrebbe alle vittime. L’avvocato della 18enne ha chiesto infatti il sequestro a titolo conservativo di circa due milioni di euro. Praticamente la cifra che Genovese richiede per la cessione del super attico da 300 metri quadrati.

L’ex-CEO di Prima Assicurazioni ha nel frattempo ceduto l’intero pacchetto azionario del brand a un trust, ricavandone 200 milioni di euro. Ma secondo l’avvocato della modella, Luigi Liguori, non c’è alcuna garanzia che in caso di condanna l’imprenditore possa risarcire le vittime dei soprusi. Nel trust, tuttavia, ci sono delle clausole dalle indicazioni precise. Impossibilità di accesso al denaro fin quando non sarà terminato l’iter penale (lui ha richiesto il rito abbreviato) e obbligo di pagare tutte le spese e i risarcimenti alle parti nella misura stabilita dal giudice.

Nell’ultima udienza, tenutasi lo scorso 5 aprile, Genovese aveva proposto un indennizzo alle vittime di 155mila euro, prontamente rifiutate dalle ragazze. La più giovane, secondo il suo difensore, avrebbe già speso circa 25mila di cure mediche a seguito delle sevizie ricevute e sul suo conto aleggia l’ipotesi di una possibile invalidità.