Da alcuni giorni è stata confermata la presenza di Albina, una ragazza russa, e Irina, ragazza ucraina, alla Via Crucis. Un messaggio di pace voluto direttamente da Papa Francesco, per simboleggiare l’unione tra i popoli, nonostante la guerra.
Via Crucis, chi sono le due ragazze
Irina, originaria dell’Ucraina, è un’infermiera che lavora nel Centro di Cure Palliative “Insieme per la cura” sotto il controllo della Fondazione del Policlinico Universitario dell’Opus dei. Albina invece è una studentessa russa che frequenta il terzo anno di infermieristica all’Università Campus Bio-Medico di Roma, un’eccellenza della Capitale.
Le due ragazze sono molto amiche, avendo vissuto insieme le corsie dell’ospedale nei momenti più difficili degli ultimi anni: quelli del Covid. L’invasione della Russia di Putin in Ucraina non ha incrinato il loro rapporto, ma anzi ha rafforzato la loro amicizia, portandole a condividere diversi appelli per la pace tra i due popoli.
Le due donne sono state intervistate diverse volte nel corso delle ultime settimane, ribadendo – a più riprese – la volontà di rimanere unite nonostante la tragedia in atto in Ucraina, senza voler demonizzare il popolo russo vittima delle decisioni del suo leader Vladimir Putin.
Le polemiche sulla presenza di Irina e Albina alla Via Crucis
Nonostante la buona volontà nella presenza delle due donne alla Via Crucis, non sono mancate le polemiche. L’arcivescovo Sviatoslav Shevchuck ha infatti rilasciato alcune dichiarazioni sull’argomento:
“Capisco gli ucraini che mi dicono che in questo momento difficile è difficile accogliere qualsiasi altro segno che non sia quello della compassione. La Croce di Gesù ha la vocazione di riconciliare tutti con Dio, e questa è una cosa necessaria in qualsiasi momento, anche ora. Ma è troppo presto per pensare che questa possa essere una riconciliazione tra russi e ucraini. Questo sarà possibile solo quando la guerra sarà finita”