Novità in arrivo nel 2023 per il pagamento del Canone Rai, che uscirà definitivamente dall’importo della bolletta. Come annunciato nei mesi scorsi, la tassa di servizio pubblico televisivo sarà dunque scorporata. Accolto l’ordine del giorno proposto da Maria Laura Paxia (Gruppo Misto) al Decreto Energia approvato dalla Camera. L’ok governativo arriva da Vannia Gava, sottosegretaria per la Transizione ecologica, secondo il principio di “riformulazione”. Una svolta in accordo con le direttive europee, che lo definì “onere improprio“, come sottolineato dalla stessa Paxia:

Diamo seguito all’impegno che l’Italia aveva con l’Ue europea di scorporare il canone Rai in quanto onere improprio“.

Nonostante ciò l’accordo potrebbe non essere rispettato, in quanto l’ordine di giorno non è vincolante per il Governo. In merito alla possibilità di slegare il Canone dalla bolletta, la Rai si è sempre dichiarata sfavorevole, poiché questo strumento dà maggiore garanzie sulla ricezione degli introiti in un momento storico delicato sotto il piano finanziario per viale Mazzini. Il nodo è sostanzialmente burocratico, in gergo tecnico definito come “atto di indirizzo”, dunque dalla valenza accessoria rispetto al Decreto originale.

Canone Rai 2023: tutte le informazioni da sapere

Dopo sei anni, il Canone Rai dal 2023 sarà pagato separatamente rispetto alla bolletta. L’abbonamento (90 euro) al servizio pubblico televisivo viene attualmente rateizzato in dieci mesi nella bolletta di luce e gas da chiunque fosse in possesso di un’utenza domestica. Dal pagamento sono esentati tutti coloro che non ricevono il segnale radiotelevisivo sulla propria antenna, chi ha compiuto più di 75 anni e chi non supera la soglia di reddito pari a 8.000 euro. Rientrano nell’esenzione anche particolari categorie di lavoratori come diplomatici e funzionari.

Nel 2020 i ricavi da canone Rai hanno superato gli 1,72 miliardi di euro, ma l’amministratore delegato Fuortes sottolinea come la cifra richiesta sia irrisoria rispetto ad altri paesi. Gli ultimi dati disponibili sono relativi al primo semestre 2021 e registrano un aumento di 45,4 milioni nei ricavi. Lo stesso Fuortes ha infine rimarcato come il numero di utenze attive sia sensibilmente cresciuto, facendo crollare il tasso di evasione fino all’attuale 3%.