La mafia si combatte anche attraverso la lente di una macchina fotografica. Questa la lotta di Letizia Battaglia, la storica fotografa che si è spenta ad 87 anni. Palermitana, classe 1935, Letizia Battaglia aveva impugnato la macchina nel 1971. Il suo primo soggetto, Pier Paolo Pasolini.
Letizia Battaglia e la sua Sicilia
Solo 3 anni dopo, Letizia Battaglia è nuovamente nella sua Palermo, chiamata dal direttore del giornale L’Ora Vittorio Nisticò. Lì scatta istantanee di una Sicilia tormentata dalla lotta alla criminalità, condita da storie di vita comune ed immagini dalla forza devastante; immortala i delitti efferati della mafia, divenendo fra gli anni ’70 e ’80 la fotografa di riferimento sul tema. E i suoi scatti hanno girato il mondo, collaborando con le più importanti agenzie giornalistiche mondiali. Non “fotografa di mafia” ma “fotografa contro la mafia” come amava definirsi lei, Letizia Battaglia era malata da tempo. Di lei ci restano le impressioni sugli anni di piombo della Trinacria, le storie di criminalità, le morti fotografate affinché il ricordo non svanisca. Fra queste quella dell’allora presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella, il cui corpo è trascinato fuori dalla sua auto, in cui è stato ucciso dal fratello Sergio, il 6 gennaio 1980. Nel corso della sua carriera è stata insignita di numerosi premi come l’Eric Salomon Award, mentre nel 1985 è la prima donna europea a conquistare il Premio Eugene Smith.
Fotografa, ma non solo
“La fotografia è una parte di me ma non è la parte assoluta” affermò in un’intervista, confermandolo con il suo mettersi in gioco in diversi campi: nel 1990 intraprese anche una carriera politica, divenendo consigliere comunale a Palermo con i Verdi sotto il Sindaco Leoluca Orlando, che ricorda Letizia Battaglia come “simbolo internazionalmente riconosciuto nel mondo dell’arte, una bandiera nel cammino di liberazione della città di Palermo dal governo della mafia”.
Cordoglio anche istituzionale per bocca del ministro della Cultura Dario Franceschini, che ricorda Letizia Battaglia come “una grande fotografa, una grande donna italiana che con la sua arte e le sue fotografie ha portato avanti importanti lotte di denuncia e di impegno civile“. Dalla Sicilia, il presidente della commissione Antimafia dell’Ars, Claudio Fava, ricorda la fotografa con queste parole: “Con Letizia Battaglia se ne va una poetessa. L’unica capace di raccontare, senza dover cercare inutili rime, una Palermo di speranza e disperata“.