Gli strascichi del conflitto russo-ucraino non si fermano all’economia. Arriva direttamente dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea) la notizia di una revisione completa di tutte le attività attualmente intraprese in cooperazione con Russia e Ucraina. A quasi un mese di distanza dall’annuncio della fine della cooperazione per la missione ExoMars diretta su Marte e della sua partenza arriva un altro stop. Quest’ultima missione, infatti, dopo aver superato i controlli di routine, avendo così il via libera, è stata bloccata vista la sospensione del rapporto con Roscosmos su ExoMars.
ESA’s Director General initiated a review of activities undertaken with Russia and Ukraine, to determine possible consequences of this new geopolitical context for ESA programmes and to create a more resilient and robust space infrastructure for Europe?https://t.co/8c72TudP39
— ESA (@esa) April 13, 2022
L’obiettivo di questa decisione
Le possibili conseguenze di questa decisione potrebbero quindi subito riflettersi sul panorama geopolitico e sui futuri programmi dell’agenzia spaziale stessa. Il Consiglio dell’ESA del 13 aprile ha preso atto anche per i progetti futuri relativi alla creazione di un’infrastruttura spaziale più robusta per l’Europa. Lo stesso si è espresso in una nota evidenziando le criticità riscontrate: “L’aggressione russa contro l’Ucraina e le conseguenti sanzioni messe in atto rappresentano un cambiamento fondamentale delle circostanze e rendono impossibile per l’Esa attuare la prevista cooperazione lunare“. Si è deciso quindi di mettere fine alla collaborazione con l’omologa russa Roscosmos per le prossime missioni Luna-25, Luna-26 e Luna-27.
Le prime reazioni dall’ESA
Dopo una prima comunicazione ad esprimersi sulla vicenda è staro il direttore generale Josef Aschbacher: “Abbiamo avviato studi tecnici e discussioni con diversi partner per definire la strada da seguire”. È in corso anche uno studio guidato da Thales Alenia Space Italia per valutare le possibili soluzioni alternative. I risultati sono attesi per luglio. Intanto la situazione sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) rimane stabile nonostante la crisi geopolitica, ha assicurato Aschbacher.
Le possibili soluzioni
La stessa ESA sta preparando una proposta valida per continuare le sue attività dopo il 2024 con nuovi programmi. Il primo, Civil security from space, riguarda l’uso dei satelliti per la sicurezza dei cittadini e potrà essere d’aiuto per valutare i danni della guerra in Ucraina in vista della ricostruzione. Il secondo Moonlight, un’infrastruttura per la navigazione e la comunicazione usata dagli astronauti per l’esplorazione lunare. Infine il terzo programma, Scale up, supporterà gli sforzi di Esa nell’ambito della commercializzazione.