Long covid sintomi neurologici. La pandemia di coronavirus ha lasciato strascichi importanti, sia a livello psicologico per i continui lockdown e restrizioni, sia per chi ha avuto il covid e ora soffre della sindrome del long covid.

Long covid sintomi neurologici

I sintomi neuorologici del long covid infatti, sono stati riscontrati in numerosi pazienti che hanno avuto il Covid, anche a distanza di diverso tempo dalla guarigione. E’ quanto emerge da alcuni studi secondo cui il virus SARS-CoV-2 è in grado di invadere il sistema nervoso centrale e causare sintomi neurologici. I disturbi prevalenti sono: stanchezza cronica, accusata dal 79,2% dei guariti, difficoltà respiratorie (62,5%), “nebbia cerebrale“ (20,8%), mentre il 16,7% ha accusato problemi neurologici e una stessa percentuale cardiaci. Ben l‘87,5% degli ospedali ha comunque attivato servizi dedicati ai pazienti long Covid, nella maggior parte dei casi ambulatori dedicati, con possibilità di eseguire follow up.

Lo studio dell’Iss sul long covid

L’Unità operativa di Neurologia dell’Iss ha partecipato, nei mesi scorsi, a uno studio italiano sul Neuro Covid. La ricerca ha confermato sintomi neurologici durante la fase acuta della malattia, anche a distanza di 6 mesi dalla dimissione, nel 70% dei pazienti seguiti. Tra i sintomi più riportati vi sono stanchezza cronica (34%), disturbi di memoria e concentrazione (32%), disturbi del sonno (31%), dolori muscolari (30%), disturbi della vista e brain fog syndrome (20%). Inoltre, disturbi depressivi o ansiosi sono presenti in oltre il 27% del campione.

Nuovi studi in arrivo

Si è visto che l’infezione, nelle persone vaccinate, ha un decorso più veloce e meno grave. Ma serviranno ulteriori studi. Il Prof. Vincenzo Silani, Direttore dell’Unità Operativa di Neurologia di Auxologico San Luca e Professore Ordinario di Neurologia dell’Università degli Studi di Milano, sottolinea “la necessità di continuare lo studio del Long Covid anche per il possibile impatto sulla messa a punto di nuove strategie terapeutiche per questi pazienti”.