Il presidente della Repubblica Federale tedesca doveva recarsi in Ucraina ma Volodymyr Zelensky ha detto no: Frank-Walter Steinmeier non è persona gradita a Kiev. Il cancelliere Olaf Scholz si è detto “irritato” dello stop al viaggio diplomatico del presidente. Della medesima posizione anche i leader dei principali partiti che hanno parlato di interferenza nella politica interna.
Steinmeier “persona non grata”
“Ero pronto ad andare in Ucraina e, devo prenderne atto, non è stato voluto da Kiev“. A rendere ufficiale la notizia del rifiuto di Kiev è stato lo stesso Steinmeier, che aveva proposto una visita assieme al presidente della Polonia e a quelli dei tre Paesi baltici, per dare “un forte segno della solidarietà europea”. Il rifiuto di Zelensky sarebbe da ricondurre ai legami che l’ex ministro degli Esteri ed ex vice-cancelliere Spd ha avuto in passato con la Russia. A niente sono servite le parole di condanna verso Mosca che il presidente ha pronunciato alla vigilia della partenza.
“Un ritorno alla normalità non è possibile con la Russia di Putin. I crimini di guerra russi in Ucraina sono divenuti visibili a tutto il mondo. Questi crimini vanno documentati e chiariti. Gli autori e i responsabili politici devono renderne conto“
In particolare, secondo la stampa tedesca, ciò che Zelensky non avrebbe ancora digerito sarebbe la cosiddetta “Formula Steinmeier”. Una progetto ideato nel 2015 e che nelle sue intenzioni sarebbe dovuto rientrare negli Accordi di Minsk. Steinmeier propose allora di far entrare in vigore lo status speciale delle Repubbliche indipendentiste pro-russe di Luhansk e Donetsk nel giorno delle elezioni locali e che questo sarebbe divenuto permanente se la missione degli osservatori Osce fosse andata a buon fine.
Inoltre nel dibattito che si è acceso in Germania sulle proprie responsabilità nell’attuale crisi e sugli errori storici commessi con la politica di avvicinamento alla Russia, Steinmeier ha pubblicamente riconosciuto che il sostegno al progetto Nord Stream 2 era stato “chiaramente un errore”.
Olaf Scholz: “irritante” il no di Kiev
La porta chiusa a Steinmeier ha causato a catena anche l’irritazione del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha fatto sapere di non essere intenzionato a recarsi a Kiev per il momento.
“Il presidente federale voleva veramente andare in Ucraina e incontrare il presidente Zelensky”, ha detto Scholz, in un’intervista a Rbb24. “Lui è il capo dello Stato tedesco, che è stato rieletto per il suo contributo da una grande maggioranza trasversale. Anche per questo sarebbe stato positivo se lo avessero ricevuto”. Poi alla domanda se ritenesse lo stop di Kiev un insulto, il cancelliere ha replicato secco: “Non voglio commentare. E’ qualcosa di irritante, per usare un eufemismo”.
La ministra degli Esteri Annalena Baerbock, esponente dei Verdi, si è detta “rammaricata” per il fatto che Kiev “non abbia voluto” Steinmeier, sostenendo di aver parlato con il presidente di questa missione, assicurando che “avesse senso”.
Sul punto è intervenuto anche il segretario del Pd, Enrico Letta: “Un Presidente della Repubblica di un paese dell’Unione europea non può essere considerato persona non grata”, ha scritto in un tweet.
Un Presidente della Repubblica di un paese ?? non può essere considerato persona non grata da un paese candidato ad entrare in ??. #Steinmeier #Zelensky
— Enrico Letta (@EnricoLetta) April 13, 2022
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