Altra grande stangata per il magnate russo Roman Abramovich, dopo il congelamento dei beni in terra britannica. Secondo quanto riportato da Bloomberg, sarebbero stati congelati altri beni e titoli per 5,4 miliardi di sterline (circa 7 miliardi di dollari).
La somma fino ad oggi si trovava nelle isole Jersey, un paradiso fiscale nel Canale della Manica. Si tratta di quasi la metà del patrimonio totale di Abramovich, fino ad ora stimato tra i 12 e i 14 miliardi di dollari. L’ex proprietario del Chelsea è stato inserito, insieme a diversi altri oligarchi, nella lista nera del Regno Unito e dell’Unione Europea, mentre gli Stati Uniti non hanno emesso ancora nessuna sanzione.
Oggi le autorità dell’isola di Jersey hanno seguito le decisioni di Regno Unito e Unione Europea, applicando le stesse sanzioni contro gli oligarchi russi in seguito all’invasione dell’Ucraina, dimostrando unità di intenti con la Corona Britannica.
Sempre secondo la ricostruzione di Bloomberg, la polizia dell’isola di Jersey ha fatto irruzione in alcuni uffici che sembrano collegati a Roman Abramovich, mentre la corte reale del luogo imponeva il congelamento dei beni dell’oligarca russo.
Il rapporto tra Roman Abramovich e l’isola di Jersey
Il rapporto tra il magnate russo e l’isola situata nella Manica, risale ad alcuni anni fa. Secondo alcuni documenti, sembra che la Camberley International Investments ltd., che possiede una sede nella capitale dell’isola St. Helier, avesse fatto un prestito alla squadra del Chelsea pari ad una cifra di 1,4 miliardi di dollari.
Nonostante questi rapporti tra il russo e l’isola, le autorità locali hanno comunque deciso di seguire le scelte del Regno Unito e dell’Unione Europea. Il risultato è stato il congelamento del patrimonio di Abramovich che ha segnato un altro duro colpo ad uno degli oligarchi russi più vicini a Vladimir Putin.
Insomma, sembra che per Roman Abramovich non ci sia tregua.