Se l’Italia piange l’Europa non sorride. Anche Regno Unito e Spagna vedono crescere l’inflazione a marzo, un trend pienamente condiviso con le altre big del Vecchio Continente. In UK si registra un +7% su base annua, Madrid spicca il volo con un preoccupante +9,8% rispetto a marzo 2021. Il dato medio dell’Eurozona si attesta così al 7,5%, un valore quasi incoraggiante visto ciò che accade negli Stati Uniti (+8.5%) fino alla debacle della Turchia (+61%). Trasporti, alimentari e alloggi sono in cima alla lista dei beni penalizzati dai rincari.
The Consumer Prices Index including owner occupiers’ housing costs grew 6.2% in the year to March 2022.
This is up from the 5.5% growth in the year to February 2022 https://t.co/wMrnkLaLOy
— Office for National Statistics (ONS) (@ONS) April 13, 2022
Nel Regno Unito è record inflazione dal 1992
La saga dei record arriva anche in Regno Unito, dove una crescita così ampia (il 7% su base annua) non si registrava dal 1992. A testimoniarlo l’Ons, l’Istat d’oltremanica, che parla di un ulteriore ritocco del Cpi (consumer price index) dell’ 1,1% rispetto a febbraio. Pesano sui rincari globali soprattutto gli alloggi (1,49%) e i trasporti (1,46%), dovuti all’aumento dei prezzi della componente energetica (elettricità e gas per le utenze domestiche, benzina per le auto).
Allargando il quadro, non c’è settore che non subisca un rialzo, seppur minimo, alimentari compresi (0,53% sul tasso generale). Ma per Londra potrebbe essere solo un preallarme dell’immediato futuro, se le cose non cambieranno. Preoccupa in particolare l’ultimo trimestre del 2022, mentre la sterlina affonda ai minimi dal novembre 2020.
In Spagna gli aumenti sfiorano la doppia cifra
L’Istituto statistico iberico certifica che la Spagna non fa eccezione nella lotta all’inflazione, con aumenti che sfiorano il 10%. Un dato record da quando si effettua questo genere di rilevazioni, più di 40 anni (dal 1985 per la precisione). Grave anche il confronto su base mensile, +3%, trainato dai costi lievitati delle categorie commerciali più implicate: alloggio (+33,1% su base annua) e trasporti (+18,6%). Ma sorprende in negativo anche l’aumento generalizzato dei beni alimentari (+6,8%).
Regno Unito e Spagna si uniscono dunque al pianto sull’inflazione dell’Eurozona a marzo. La Francia contiene gli aumenti al 4,5%, l’Italia segna +6,7% e la Germania è leggermente sotto la media Ue con +7,3%.