Il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io, esprimendosi su tanti temi riguardati l’invasione russa in Ucraina. Il Ministro Di Maio si è espresso sul canale aperto tra Italia e Russia, fondamentale per concludere le fasi di evacuazione dei cittadini italiani ancora presenti nel paese occupato.
“L’Italia ha un canale aperto con la Russia. Non si è mai chiuso il dialogo, ma allo stesso tempo ovviamente c’è un canale molto saldo anche con l’Ucraina. È normale che in questo momento in cui si parla di ‘ricatto dei rubli’ tra Italia e Russia ci possa essere un dialogo con parole forti e chiare, ma è necessario che questo canale resti aperto. Dobbiamo mantenere il dialogo aperto per l’evacuazione degli italiani che si trovano ancora in Ucraina”
“Il dialogo c’è sempre stato e continuerà ad esserci – ha proseguito il Ministro Di Maio – non solo per quanto riguarda le evacuazioni, ma anche per l’importantissima fase del negoziato, dove c’è la Turchia a fare da mediatore e in cui il Presidente Draghi ha avuto un colloquio diretto con Vladimir Putin. C’è un grande lavoro del nostro ambasciatore a Mosca, che continua a trasmettere tutti i messaggi che vanno riportati per arrivare finalmente ad un accordo di pace. Lo stesso Presidente Zelensky ha fatto aperture importanti”.
Prezzo Gas, Di Maio: “La UE deve fermare speculazione”
Importantissimo discutere anche del prezzo del gas, che sta mettendo in seria difficoltà tutti i paesi che fino al 24 febbraio potevano rifornirsi direttamente dalla Russia. Dalla Farnesina, il Ministro Di Maio ha chiesto ancora una volta all’Unione Europea di occuparsene, fissando un tetto al prezzo del gas.
“Anche se da altri paesi arriverà più gas, il problema principale rimane il prezzo. È per questo che stiamo chiedendo all’Unione Europea di fissare un tetto massimo al prezzo del gas. Se il mercato impone un prezzo così alto, secondo noi è fondamentale che sia l’Unione Europea a fermare questa speculazione, fissando un prezzo oltre il quale non si può salire.
“Non dobbiamo ragionare come se ci servisse tutto il gas russo adesso, e quindi compensare tutti i 29 miliardi di metri cubi, anche perché durante l’estate ne consumiamo solo la metà. Quello che arriva da paesi come Azerbaigian o Algeria che abbiamo in più può essere conservato negli stoccaggi, ma per farlo abbiamo bisogno di un prezzo più basso”.