Scoppiano le polemiche per una partita di calcio giovanile nel Nuorese, il motivo? Il risultato più che rocambolesco. Il match, infatti, è terminato 40 a 0 per i padroni di casa con l’indignazione di tutta la categoria. Il risultato di Fanum Orosei-La Caletta nel momento del triplice fischio ha aperto diverse discussioni, soprattutto relative alla veridicità di quel punteggio. Il Fanum, infatti, aveva bisogno di segnare tanti gol, almeno 35 per raggiungere il primo posto in classifica. Questo, per colmare il divario relativo alla differenza reti con la sua diretta concorrente per il titolo, la Lupi Goceano di Bono (Sassari).
La posizione de La Caletta
I giallo verdi sono arrivati alla partita in piena difficoltà, con la sola possibilità di schierare in campo solo dieci giocatori, anche di un’età più bassa di quella imposta dalla categoria dei Giovanissimi. La squadra era visibilmente in difficoltà vista anche la precedente sconfitta per 22-0, la settimana precedente, contro l’altra pretendente al titolo la Lupi Goceano. La regola del torneo prevede che la differenza reti abbia un peso rilevante nel piazzamento in classifica da qui la polemica.
Il post partita
Dopo il triplice fischio, i giocatori della squadra di casa hanno chiesto scusa agli avversari. Una posizione ufficiale però l’ha espressa il responsabile giovanile de La Caletta, Nicolò Selis, che ha dichiarato: “Abbiamo deciso di metter su una squadra di giovanissimi per non perdere quei pochi ragazzini che abbiamo nella nostra piccola frazione, per evitare la loro migrazione altrove. Ma anche per aiutarli a maturare. Lo sport serve a questo. Dopo il risultato umiliante però qualche ragazzino non ce l’ha fatta a reggere la frustrazione di subire tanti gol e ha abbandonato”.
La posizione ufficiale della FIGC sarda su Fanum Orosei-La Caletta
La federazione regionale ha quindi annunciato di voler aprire un’indagine sul match. Intanto sono arrivate per parole proprio del presidente Gianni Cadoni: “Ancora non abbiamo deciso niente perché stiamo verificando tutto quello che c’è da verificare. Ho sentito la società La Caletta. E li ho sentiti molto sereni. Questo mi conforta, ma non mi tranquillizza. Non si può accettare una cosa del genere. Si aprono le scuole di calcio, si organizzano i tornei giovanili per educare i giovani al rispetto. Non per umiliarli. Chi è più forte non deve vergognarsi. Ma la regola va cambiata. Diversamente si perde lo spirito del calcio giovanile a tutti i livelli. Su questa storia è necessario fare chiarezza“.