In attesa di vederlo scendere in campo all’ATP di Montecarlo, Jannik Sinner si è concesso in una lunga intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Il talento altoatesino ha parlato di tantissimi temi, non solo sportivi ma anche legati ai suoi hobby ed alla sfera caratteriale.

Naturalmente uno dei punti chiave della sua intervista è stata quella legata al cambio allenatore, con “l’addio” a Riccardo Piatti: una scelta del tutto che Jannik ha così raccontato:

“Nessuna verità scabrosa, nessuna sveglia al mattino con la voglia improvvisa di cambiare tutto. Semplicemente, era venuto il momento di prendere una decisione per provare a diventare un giocatore ancora migliore. È stata una scelta unicamente personale, senza influenze esterne, come tutte quelle che ho assunto nella mia vita”.

C’è poi anche un tema legato ovviamente all’aspetto tecnico, su cui in molti avevano avuto tanti dubbi. Dal canto suo, Sinner ha voluto precisare che il legame con Piatti è stato decisivo ma che allo stesso momento servisse qualcosa in più:

“C’era l’esigenza di un passo avanti. Quando sei un giocatore professionista, devi tenere conto di tutti gli aspetti. Tecnico, fisico e mentale: conta l’insieme. Io non dimentico i sette anni con Riccardo, dove mi hanno portato. Ma avevo bisogno di uno scatto. E sono convinto che non tutti avrebbero avuto il coraggio di prendere una decisione come la mia”.

Jannik Sinner: il rapporto con i capelli e i social

Nel corso dell’intervista poi Jannik Sinner ha avuto l’occasione anche per raccontarsi a 360°, uscendo dal mondo del tennis per chiarire alcune sue abitudini dentro e fuori dal campo. In particolare, in tanti si chiedevano a cosa fosse legata la scelta del cappellino, tra scaramanzia e utilità; queste le sue parole:

“Mi serve per tenere dentro i capelli che sono sempre troppo lunghi. Non è che mi senta Sansone che perde le forze se li taglia, è che sono pigro e non riesco ad andare dal parrucchiere”.

Infine, una domanda sul suo rapporto con i social, spesso una forma di distrazione per i giovani atleti e non solo. A quanto pare, al cellulare Sinner preferisce il joystick ed in particolare il videogioco Fortnite:

“Non mi piacciono molto, lo ammetto, sottraggono troppe energie mentali. Se devo parlare con gli amici, gioco a Fortnite: così ci teniamo in contatto divertendoci pure”.