La guerra in Ucraina è arrivata al giorno numero 47 e non sembra destinata a placarsi, i negoziati sono a un punto morto e Kiev lancia un nuovo allarme: si teme che i russi abbiano usato dei droni per lanciare degli attacchi chimici a Mariupol.

Zelensky: “Possibile attacco con armi chimiche in questa nuova fase”

Il primo a lanciare l’allarme di questi attacchi chimici da parte dei russi è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che, in un video video al Parlamento lituano, ha parlato di questo rischio, non confermando direttamente che la città colpita era Mariupol:

“Tre persone hanno mostrato segni di avvelenamento chimico, fortunatamente non ci sono gravi conseguenze per la loro salute. Tuttavia c’è il rischio di possibili nuovi attacchi con armi chimiche in questa nuova fase del terrore” 

Mostra preoccupazione per la situazione anche il portavoce del Pentagono John Kirby:

“Non siamo in grado di confermare queste notizie ma il dipartimento della Difesa americano continua a monitorare la situazione da vicino. Sono notizie molto preoccupanti e riflettono i timori che abbiamo da tempo sul rischio che la Russia possa usare gas lacrimogeni mescolati ad agenti chimici” 

Non solo attacchi chimici, i russi lasciano mine ovunque

L’esercito russo non si adopera solo di attacchi chimici a Mariupol o in altre città,  ma anche di mine sparse in tutto il territorio ucraino, come ribadisce Zelensky nel suo intervento video:

“Le truppe russe hanno lasciato mine ovunque: nelle case, nelle strade, nelle auto, nelle porte, hanno fatto di tutto per rendere il più pericoloso possibile il ritorno in queste aree. Hanno fatto di tutto per uccidere o mutilare il maggior numero possibile della nostra gente quando sono stati costretti a ritirarsi dalla nostra terra. A nord di Kiev sono centinaia di migliaia gli oggetti pericolosi trovati, soprattutto, mine e proiettili inesplosi” 

 

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