Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, bussa nuovamente alla porta del Governo per sottolineare la crisi finanziaria del Comune. Un deficit che rischia di aggravarsi se Palazzo Chigi non interverrà. Ecco alcuni dei passaggi salienti del suo discorso in consiglio comunale:
“Io non voglio toccare i servizi e ribadisco che non aumenteremo le tasse e i costi. Escludo categoricamente che faremo aumenti, cercheremo soluzioni alternative. La mancanza di fiducia nei confronti del governo nasce dal fatto che sono quattro mesi che ho interlocuzioni. Sono stato due volte a colloquio con il ministro dell’Economia Franco, ma non si arriva al dunque. Se su un tema del genere in quattro mesi non riusciamo a risolvere nulla pensate quando si affronteranno questioni ben più delicate.
Milano, buco da 250 milioni per il Comune. Il sindaco #Sala: «Il Governo ci ha lasciati soli»https://t.co/f1GhKnbCWR pic.twitter.com/JFPuJt0Qhu
— Calcio e Finanza (@CalcioFinanza) April 12, 2022
Sala invita il Governo a una maggiore concretezza
Una perplessità che Giuseppe Sala non ha ancora avuto modo di esprimere direttamente al presidente del Consiglio, Mario Draghi.
“Non ho sentito nessuno del governo ma mi auguro che ci diano ascolto. Altri sindaci hanno appoggiato la richiesta di maggiore attenzione. Viviamo un periodo straordinario che necessita di regole straordinarie. Abbiamo un avanzo amministrativo di 145 milioni e non possiamo usarlo nel bilancio ma possiamo impiegarlo nel primo assestamento che si fa in giugno. Che senso ha? Di burocrazia si muore quindi troviamo delle formule per poter andare avanti e garantire i servizi ai cittadini“.
A spalleggiare il sindaco di Milano interviene il presidente dell’Anci Antonio Decaro:
“I temi sollevati dal sindaco di Milano rappresentano le preoccupazioni di tutti i sindaci. Il governo ha dato un importante sostegno ai Comuni impegnati a reggere l’impatto della pandemia ma la situazione rimane grave. Senza un intervento normativo, i bilanci di molti Comuni rischiano di andare in squilibrio. Spero che già dal prossimo decreto emergenze il governo possa dare risposte“.