Il 48esimo giorno della guerra tra Russia e Ucraina si apre con il consueto messaggio del presidente Zelensky e l’allarme di un possibile attacco chimico. Sul fronte russo invece resta irremovibile la posizione di Putin che anche dopo l’incontro di ieri con il cancelliere austriaco Karl Nehammer non ha cambiato la propria visione.

Ecco gli aggiornamenti sul conflitto bellico con tutti i fatti salienti della giornata.

Notizie Guerra Ucraina Russia di oggi: la cronaca

Kiev: a Mariupol potrebbero essere state usate armi chimiche – ore 10.58

Il vice-ministro della Difesa ucraino Malyar ha dichiarato che le autorità di Kiev stanno verificando alcune notizie che accusano Mosca di aver usato armi al fosforo durante l’attacco alla città di Azov. “C’è una teoria secondo la quale potrebbe trattarsi di munizioni al fosforo informazioni ufficiali verranno comunicate in seguito”.

Smentito l’uso di armi chimiche a Mariupol – ore 9.57

Il presidente della repubblica sepratista del Donetsk, Eduard Basurin, ha negato in un’intervista all’agenzia Interfax l’uso di armi chimiche per stanare i difensori barricati nell’acciaieria Azovstal, ultimo baluardo di Mariupol

Attaccato dai russi centro Caritas Mariupol, 7 morti – ore 9.48

Attaccata e rasa al suolo la sede della Caritas a Mariupol, la notizia è stata data dalla stessa Caritas su Twitter, la presidente Tetiana Stawnychy. La struttura è stata colpita da un carro armato mentre all’interno c’erano persone che cercavano un nascondiglio, sette vittime di cui due dello staff. “È una tragedia per tutti noi”, ha dichiarato Tetiana Stawnychy, “specialmente per la nostra comunità Caritas di Mariupol. Non abbiamo altre informazioni al momento e non è possibile recarsi sul posto”. 

Le truppe russe si concentrano sul fronte orientale ucraino – ore 6.40

I militari russi sembrano pronti ad attaccare nuove regioni ucraine, questa volta concentrandosi sulle regioni di Belgorod e Voronezh nella Federazione Russa, a poca distanza dal confine. È quanto traspare dal bollettino giornaliero trasmesso dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine nel report quotidiano:

“Il nemico sta cercando di completare il raggruppamento e il trasferimento delle truppe nelle aree di concentrazione delle regioni di Belgorod e Voronezh nella Federazione Russa, nonché il trasferimento delle forze aeree e spaziali negli aeroporti nelle immediate vicinanze dei confini orientali dell’Ucraina”.

Previsto un incontro tra Putin e Lukashenko – ore 5.59

Le agenzie di stampa di Russia e Bielorussia hanno comunicato che nella giornata odierna si terrà un incontro tra i presidenti dei rispettivi Paesi per discutere del conflitto bellico e delle sanzioni annesse. Il luogo destinato all’appuntamento sarà la base spaziale di Vostochny, nel giorno dell’anniversario del primo volo spaziale di Yuri Gagarin.

Il rapporto tra Putin e Lukashenko sembrerebbe abbastanza solido, con il presidente bielorusso accusato di essere complice del suo corrispettivo russo nella condotta bellica. Ciononostante, obiettivo dell’incontro sarebbe cercare di mediare tra Russia ed il resto d’Europa.

Dal Giappone nuove sanzioni alla Russia – ore 4.42

Nel frattempo, anche il Giappone ha deciso di intervenire contro la Russia tramite gli strumenti economici più diffusi in questa guerra: le sanzioni. In particolare dalla riunione ministeriale tenutasi a Tokyo è emersa la decisione di congelare 398 entità collegate a individui di nazionalità russa.

Tra i destinatari delle sanzioni spiccano anche le figlie del presidente Putin e la moglie del ministro degli Esteri Sergey Lavrov.

Gli USA chiedono il rilascio di un oppositore – ore 3.37

Sul fronte USA, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha espressamente chiesto su Twitter la liberazione di Vladimir Kara-Murzà, un oppositore russo che lunedì scorso aveva apertamente criticato la condotta bellica del proprio Paese. Nel messaggio di Blinken si legge:

“Gli Stati Uniti sono preoccupati per l’arresto da parte delle autorità russe dell’eminente leader della società civile Vladimir Kara-Murzà oggi a Mosca. Stiamo seguendo da vicino la situazione e esortiamo al suo rilascio immediatamente”.

A Kiev e Kharkiv scatta l’allarme antiaereo – ore 2.06

Tornano le ormai tradizionali sirene antiaereo che hanno contraddistinto soprattutto i primi momenti dello scoppio della guerra. Questa volta l’allarme è scattato a Kiev e Kharkiv intorno alle 2.40 italiane, ma l’allerta ha colpito anche altre regioni ucraine come Zaporizhia e Dnipropetrovsk.

Le parole di Zelensky: “Hanno fatto di tutto per uccidere o mutilare il maggior numero possibile della nostra gente” – ore 1.51

Nel suo videomessaggio notturno, il presidente ucraino Zelensky si è scagliato apertamente contro la brutalità russa raccontando della strategia avversata mirata a fare più vittime possibili:

“Le truppe russe hanno lasciato mine ovunque. Nelle case, nelle strade, nelle auto, nelle porte. Hanno fatto di tutto per rendere il più pericoloso possibile il ritorno in queste aree. Hanno fatto di tutto per uccidere o mutilare il maggior numero possibile della nostra gente quando sono stati costretti a ritirarsi dalla nostra terra”.

Regno Unito e USA monitorano il pericolo armi chimiche – ore 1.43

Dopo aver riscontrato i primi casi di avvelenamento chimico durante l’assedio di Mariupol, prima gli Stati Uniti e poi il Regno Unito hanno voluto porre la propria lente di ingrandimento sul tema. Dal Pentagono gli americano hanno fatto sapere di essere a conoscenza di questa possibilità ma che “non siamo in grado di confermarle, continueremo a monitorare la situazione”.

La stessa posizione è stata comunicata anche da Londra tramite il ministro degli Esteri:

“Le forze russe potrebbero aver usato agenti chimici in un attacco contro la popolazione di Mariupol. Stiamo lavorando urgentemente con i partner per verificare la notizia. Qualsiasi uso di queste armi è un’escalation crudele in questo conflitto e lo terremo in considerazione”.

L’ONU accende il faro sulla violenza contro donne e bambini – ore 00.38

Cresce la preoccupazione sul trattamento meschino riservato a donne e bambini, sempre più vittime di abusi e violenze. Sul tema è intervenuta l’ONU tramite Sima Bahous, direttore esecutivo dell’agenzia Un Women, e Manuel Fontaine, direttore del programma di emergenza dell’Unicef. Questo il loro discorso complessivo:

“Sentiamo sempre più spesso parlare di stupri e violenze sessuali. Queste denunce devono essere oggetto di un’indagine indipendente per garantire la giustizia e trovare i responsabili. È ora di porre fine a questa guerra. I bambini dell’Ucraina non possono permettersi di aspettare”.