Il passaggio dei profughi ucraini al confine con il Friuli Venezia Giulia non si ferma. La Regione non riesce dare accoglienza a tutti. E’ il grido di allarme di Pierpaolo Roberti, assessore all’immigrazione del Friuli Venezia Giulia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.
Profughi ucraini in Friuli Venezia Giulia
Dall’inizio della guerra ad oggi sono oltre 50mila i profughi ucraini entrati in Friuli. “Con la fine dell’inverno riprenderà anche il flusso di migranti dalla rotta balcanica e temiamo che il sistema possa andare in crisi -ha affermato Roberti-. Fedriga ha fatto un distinguo tra i profughi? Negare il fatto che i due fenomeni siano completamenti diversi mi sembra una cosa che non stia né in cielo né in terra. I profughi che arrivano dall’Ucraina sono quasi tutti donne e bambini con i documenti in mano perché vogliono essere identificati e non vedono l’ora che finisca la guerra per poter tornare a casa. Gli altri migranti invece sono soprattutto pakistani e tunisini, Paesi dove non c’è una guerra, ad oggi dobbiamo far fronte alle persone che fuggono dalla guerra, non possiamo permetterci anche l’altro tipo di immigrazione. Al momento la situazione per gli arrivi dall’Ucraina non è fuori controllo, chi arriva in Italia ha già un contatto sul territorio e sa dove andare. Dei 50mila transitati in pochi rimangono sul territorio del Fvg, è chiaro che dobbiamo prepararci al peggio perché se il conflitto dovesse proseguire e incrementare nella drammaticità dovremo aspettarci un flusso sempre più consistente. Dobbiamo sollecitare ancora di più il governo affinché ci sia un’attenzione particolare, anche sulla rotta balcanica tradizionale”.