Una pagina di storia dello sport italiano è stata scritta questa notte a Las Vegas dove, ai Mondiali Maschili, l’Italia di curling ha battuto gli Stati Uniti salendo per la prima volta dalla sua esistenza sul podio, anche se solo sul gradino più basso.
 
Ma non è la prima medaglia per il nostro quartetto maschile: molti terzi posti agli Europei e, come gli appassionati sicuramente ricorderanno, il doppio misto di curling azzurro aveva vinto le Olimpiadi a Pechino.
 
Joel Retornaz, Amos Mosaner, Sebastiano Arman e Simone Gonin scrivono la storia in una sola stagione.

Così gli Stati Uniti, senza Matt Hamilton, devono alzare bandiera bianca rimanendo senza medaglie.
Dopo aver perso in semifinale contro la Svezia, che ha vinto la finale contro il Canada, i quattro azzurri rimangono in vantaggio per tutto l’incontro vincendo per 13-4 in otto end disputati.
 

Il ruolo del curling in Italia

Pian piano il curling sembra ritagliarsi uno spazio in Italia, già qualche settimana fa la campionessa Stefania Constantini (oro olimpico insieme ad Amos Mosaner e con cui si giocherà i mondiali misti a Ginevra ndr) si era così espressa:

“Dopo i Giochi mi sono ritrovata catapultata in una nuova dimensione. La gente mi fermava per strada e mi chiedeva foto e autografi, i giornali e le tv andavano a caccia di interviste. Solo in quei giorni ho veramente capito la portata dell’impresa compiuta. Conservo tutto nel mio cuore. Ho imparato molto da queste esperienze, in senso sportivo e non solo. Partecipare a un’Olimpiade era il mio sogno da bambina, figuratevi vincerla. Per quanto riguarda il mio sport, spero non succeda come dopo Torino 2006, quando siamo presto tornati quattro gatti. Ma stavolta c’è la prospettiva Milano-Cortina e va sfruttata. È evidente che da Milano a Bormio, dalla mia Cortina a Pinerolo la voglia di curling è tanta. Servono impianti dislocati su tutto il territorio e quelli che ci sono vanno ristrutturati”.