Guerra in Ucraina: “una strage di civili”. Testimonianze e interviste. Continuano le forze russe a bombardare gli obiettivi nell’Ucraina orientale e gli Stati Uniti a voler accordare la richiesta di Kiev per ulteriori aiuti militari fornendo “le armi di cui hanno bisogno” per difendersi dall’attacco.
Ucraina: “una strage di civili”. Testimonianze e interviste
Finora la Russia non è riuscita a conquistare nessuna delle principali città nonostante stia radunando le forze a est per quello che sembra il più grande assalto della storia contemporanea. Ma l’aumento delle vittime sta innescando una diffusa condanna internazionale e nuove sanzioni contro la nazione del Cremlino, che insiste nel definire il suo attacco all’Ucraina una “operazione militare speciale per denazificare la nazione” negando che i suoi soldati abbiano preso di mira i civili.
Le voci di un villaggio
Ludmila Zabaluk, capo del dipartimento del villaggio di Dmytriv, ha detto che dozzine di corpi sono stati trovati nella zona.
“C’erano più di 50 morti. Gli hanno sparato a distanza ravvicinata. Sono rimaste solo le ossa in un’auto dove è stato bruciato un ragazzo di 17 anni. A una donna è stata fatta saltare in aria metà della testa. – riporta in un’intervista l’agenzia Reuters – e un po’ più in là, un uomo che giaceva vicino alla sua macchina è stato bruciato vivo”.
A Chernihiv nei sotterranei
Gli abitanti dei villaggi nella regione di Chernihiv hanno ricordato le settimane sopravvissute ai bombardamenti delle forze russe dalle cantine delle loro case.
“I bombardamenti sono passati in casa nostra. Mio marito, i miei figli e mia nuora erano tutti nel seminterrato – dichiara a Reuters Natali: siamo corsi tutti fuori e abbiamo iniziato a correre in direzioni diverse, verso la strada. Per tutto il tempo abbiamo visto e sentito spari sulle case dei vicini”.
E mentre Jake Sullivan, il consigliere della sicurezza nazionale punta il dito contro il generale appena nominato Aleksandr Dvornikov accusandolo di essere soltanto un altro autore di crimini e brutalità contro i civili ucraini, dalla nazione di Zelensky arrivano solo conferme rispetto alla strenua resistenza: “Lotteremo fino alla morte, dice Oleksiy Goncharenko, un membro del parlamento ucraino “È la nostra terra e non ci arrenderemo”.