Ci sono temi più complessi di altri perché sono più vicini a nervi scoperti. Sono quelli che tocca il nuovo libro di Guido Fabrizi, “Il Madremoto”, di cui lo scrittore ha raccontato a Bagheera – Manuale di sopravvivenza dalla giungla quotidiana”, condotto tutti i giorni dalle 17.30 alle 20 su Radio Cusano Campus dal cantautore Bussoletti. L’occasione è stata buona anche per affrontare il tema attualissimo dei figli sballottati nelle separazioni delle coppie (ben raffigurato dall’immensa copertina illustrata da Gipi) e la disciplina necessaria a creare uno scritto. Ecco i passaggi più importanti dell’intervista.

Sul ruolo del libro nel lockdown

“Questo libro mi ha letteralmente salvato la vita. Durante il primo lunghissimo lockdown sarei potuto impazzire. Nessuno di noi sapeva a cosa andavamo incontro e quanto sarebbe durato questo periodo e la mia ancora nel mondo della realtà è stata la scrittura. Ho completato la storia, poi l’ho rivista e l’ho rivista ancora trasformando un tempo che poteva essere di bonaccia in giorni di intenso e ristoratore lavoro.”

Sul senso del titolo

“Il mio titolo, “Il Madremoto, è stato così commentato da Dacia Maraini (LINK):

“Un bel titolo inventato da Guido Fabrizi, scrittore schivo e tenace. La storia che racconta l’autore sbuca limpida e fresca da una antica fonte narrativa. E un racconto sincero e struggente che consiglio a chi ama storie vere, e cerca narrazioni che entrino con facilità nella rete emotiva del lettore.”

Sulla capacità di scrivere

“Lo diceva Hemingway e lo confermo anche io… per scrivere ci vuole disciplina. Non è un’attività che si può improvvisare. Non si tratta di mettere su carta o su computer dei pensieri ma di strutturare una storia, architettare dei personaggi e una loro evoluzione. In questo, senza false modestie, mi sento solido grazie al lavoro che svolgo da anni e all’esperienza che da quella arriva. E poi è necessario leggere. Chi non legge libri non può sperarne di scriverne uno suo.”

Sulla strumentalizzazione dei figli

“In certe storie d’amore finite alla deriva, i figli possono diventare delle pistole, delle armi da usare contro l’ex compagno. Ed è una cosa orrendo che crea danni al rapporto tra genitori e figli ma anche ai ragazzi stessi. Non riesco a non denunciare tutto questo e c’è una sotto traccia di questo tema nel mio libro.”

Ecco il link del podcast dell’intera intervista di Guido Fabrizi:

https://www.radiocusanocampus.it/podcast/guido-fabrizi-il-madremoto/