“Ci sarà un’offensiva. Non solo su Mariupol, ma anche su altri luoghi, città e villaggi. In primo luogo libereremo completamente Lugansk e Donetsk, e poi prenderemo Kiev e tutte le altre città”. Queste le parole del dittatore ceceno Ramzan Kadyrov a cui non si è fatta attendere la risposta del presidente ucraino Zelensky.
Nel suo messaggio di questa notte ha dichiarato: “La Russia ha distrutto milioni di vite, ha iniziato una guerra totale e si comporta come la colpa fosse dell’Ucraina. È finita un’altra settimana in cui l’Ucraina è rimasta viva, nonostante tutti gli sforzi compiuti dalla Russia per distruggerci. Stiamo combattendo, ci stiamo difendendo, rispondiamo agli attacchi”.
Un convoglio di mezzi militari blindati russi e altri mezzi di supporto è in movimento verso sud a un centinaio di chilometri a est di Kharkiv. L’assalto al Donbass si prospetta cruciale per Mosca. Non rassicura o fa esultare il rallentamento della guerra di terra, che per i generali ucraini è solo dovuto ad un riassetto delle truppe per l’enorme battaglia per la conquista di Donetsk e Lugansk,che sono già in mano ai filo-russi.
Zelensky ha poi parlato delle atrocità russe: “Quando la codardia prende il sopravvento, tutto si trasforma in una catastrofe. Le persone non hanno il coraggio di riconoscere i propri errori e di chiedere scusa, non vedono che si stanno trasformando in mostri. Hanno distrutto milioni di vite, hanno dato inizio ad una guerra totale e si comportano come se fossimo noi i colpevoli di tutto questo”
La guerra non vede ancora la parola fine e fino ad ora la diplomazia non è riuscita a fare molto per interrompere il conflitto. La resistenza ucraina è pronta all’ennesima strenua difesa del suo territorio, la Russia cambia per l’ennesima volta strategia puntando al Donbass definendolo punto cruciale per questo conflitto.