Secondo 0-0 consecutivo per il Milan che impatta a Torino contro la squadra di Juric. Gli uomini di Pioli continuano il periodo di crisi di gol con una sola rete realizzata nelle ultime tre partite. I rossoneri vanno a quota 68 e a più 2 su Napoli e Inter, quest’ultima però ha una partita in meno. Queste le parole dell’allenatore del Milan, Stefano Pioli ammonito al termine della gara: “Sono andato a dire all’arbitro che secondo me non ha senso continuare a dire che ci danno tanti minuti di recupero, se poi non si fa nulla per evitare di far perdere ritmo alla partita. Se l’avversario come stasera o lunedì scorso perde tempo, c’è un modo per dare ritmo alla partita: fai giocare. Poi se dai troppi minuti di recupero, quanto si gioca? Ero un po’ nervoso, ma non ho mancato di rispetto. Va bene così”. 

Passaggio chiave anche di Pioli sulla corsa Scudetto: ““Sono due-tre settimane che quelle che si dicono favorite, poi fanno dei passi falsi. Ma più che si va avanti e più che in punti diventano pesanti. Ci sta che ci sia più pressione, ma l’abbiamo cercata e voluta. I ragazzi, malgrado la giovane età, la stanno gestendo bene. Le difficoltà vanno affrontate con fiducia e convinzione, provando sempre a fare meglio. Mancano poche partite, ma siamo lì a giocarcela. Non fa per me fare le percentuali, poi non ci indovino mai. Credo che fino alle ultime due giornate possa accadere ancora di tutto e ci sarà molto equilibrio. Dobbiamo stare sul pezzo”

Le parole di Juric

Punto prestigioso quello conquistato dal Torino di Juric, un’altra grande prestazione dei granata: “La squadra ha fatto un’ottima partita, nel secondo tempo abbiamo provato provato a vincerla contro una squadra che mi è piaciuta molto. Ho visto belle cose stasera, è stata una battaglia e penso che noi avremmo meritato di più. Ci manca un giocatore per l’ultimo passaggio, un giocatore di amore“. Una stagione importante del Torino, con un futuro tutto da scrivere: “Io penso che siamo partiti con una situazione disastrosa, c’erano tanti problemi. La fine di un ciclo, due anni in cui si erano salvati alla fine, giocatori che non sapevano il loro futuro. Non era la situazione facile che parti dall’inizio e poi metti insieme i pezzi con il lavoro. Abbiamo messo due o tre giocatori nuovi mentre tutti gli altri c’erano già: era difficile dare un’identità ma la squadra ha fatto davvero bene“.