Il governo italiano ha individuato nell’Algeria il prossimo fornitore di gas. Lunedì una rappresentanza governativa guidata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi sarà nella capitale Algeri per firmare un nuovo accordo. L’indiscrezione arriva da Bloomberg tramite fonti riservate.
Ucraina, Di Maio: con Draghi in Algeria contro i ricatti russi sul gas https://t.co/E8pls6U0h0 pic.twitter.com/QeYis6Z6PQ
— Tgcom24 (@MediasetTgcom24) April 10, 2022
In questo modo il paese nordafricano diventerà il principale esportatore all’Italia di gas, prendendo ufficialmente il posto della Russia.
Algeria possibile nuovo fornitore di gas per l’Italia
L’Italia, complice il perdurare della guerra in Ucraina, sta cercando insieme ad altri paesi europei di ridurre la dipendenza dal gas russo. L’obiettivo comune è di far crollare uno degli asset strategici di Putin, che ha spesso permesso al Cremlino di condurre una politica estera particolarmente feroce.
L’Algeria potrebbe dunque diventare il futuro partner dell’Italia in materia di fornitura energetica di gas. Bloomberg riporta anche le cifre quantitative dell’accordo. Circa 10 miliardi di metri cubi che vanno ad aggiungersi agli attuali 20 già erogati. La somma, pari quindi a 30 miliardi, sarebbe leggermente superiore ai 29 attualmente acquistati da Mosca. Fortunatamente non serviranno interventi sulle intrasfrutture, poiché verrà sfruttato il gasdotto TransMed o “Enrico Mattei”, il cui tragitto prosegue in Tunisia per arrivare in Italia a Mazara del Vallo. La sua portata massima, inoltre, è pari ai 30 miliardi di cui l’Italia intende usufruire.
Tuttavia, secondo i dati del Ministero della Transizione Ecologica, l’Italia non potrà fare a meno del gas russo dal momento che nel 2021 la fornitura complessiva è stata pari a 76 miliardi di metri cubi.
Le parole del ministro Di Maio sull’incontro in Algeria
Anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha confermato la notizia dell’incontro in Algeria di lunedì:
“Il tetto al prezzo del gas significa fermare le speculazioni che non sono legate oggi alle quantità ma a dinamiche speculative-finanziarie. Nell’ultimo mese e mezzo sono stato in Algeria, Qatar, Congo, Angola, Mozambico, Azerbaijan: tutti questi Paesi si sono detti disponibili ad aumentare le forniture all’Italia“