In un sabato di conflitto, Kiev ha ricevuto a sorpresa la visita del Primo ministro inglese Boris Johnson. Una visita che non deve sorprendere, se non per la segretezza della stessa: va ricordato come Downing Street sia sempre stata una delle voci più forti a sostegno di Kiev contro l’invasione russa.

Johnson il primo del G7 ad arrivare da Zelensky

Johnson è il primo leader dei Paesi componenti il G7 ad essersi recato nella Capitale, dallo scoppio delle ostilità, lo scorso 24 febbraio. Il premier inglese, nel corso dei colloqui intercorsi con Volodymyr Zelensky ha confermato come la Gran Bretagna stia preparando “un nuovo pacchetto di aiuti finanziari e militari” all’Ucraina per sostenere Kiev e il suo “impegno verso questo Paese nella lotta contro la barbarica campagna russa”.


Lo stesso Zelensky, attraverso i suoi social, ha elogiato la Gran Bretagna e Boris Johnson, definendolo

“Uno degli oppositori dal principio dell’invasione russa, leader nella pressione delle sanzioni sulla Russia e nel sostegno alla difesa dell’Ucraina. Benvenuto a Kiev, amico mio”.

Le promesse di Johnson a Zelensky

Il premier britannico ha garantito, seguendo la nota ufficiale diramata da Downing Street, di fornire a Kiev 120 veicoli militari corazzati e nuovi missili anti-nave “per supportare l’Ucraina in questa fase cruciale mentre prosegue l’assalto illegale da parte della Russia”. Queste promesse si sommano ai 100 milioni di sterline in armamenti promessi nella giornata di venerdì dal Regno Unito: di questa dotazione fano parte i missili Starstreak, 800 missili anticarro e munizioni ad alta tecnologia per attacchi di precisione. Nell’incontro, Zelensky riceve anche la promessa di ulteriore supporto economico: altri 500 milioni di dollari saranno prestati dalla Banca Mondiale, portando l’ammontare totale a un miliardo di dollari. Cui vanno sommate le 394mila sterline in aiuti umanitari già erogati dal governo di Sua Maestà.

L’appello ai russi

Solo pochi giorni fa lo stesso Johnson si era rivolto al popolo russo in un accorato appello:

Il popolo russo deve conoscere la verità, meritate i fatti. Le atrocità commesse dalle truppe russe a Bucha, Irpin e in altre parti dell’Ucraina hanno inorridito il mondo. I civili sono stati massacrati, gli hanno sparato mentre avevano le loro mani legate, le donne violentate di fronte ai loro bambini… Il vostro Presidente è accusato di commettere crimini di guerra. Ma non posso credere stia agendo in vostro nome.