Alicia Vikander, scene di sesso nei film sono un vero e proprio incubo per gli attori. Ma l’attrice conferma che alcuni cambiamenti recenti nell’industria hanno migliorato le cose.

Alicia Vikander, scene di sesso: “Non sempre mi sono sentita protetta sul set”

La realizzazione delle scene di sesso nei film è uno degli argomenti meno conosciuti dagli spettatori. Mentre il dietro le quinte di alcune sequenze è, di solito, molto pubblicizzato dagli stessi protagonisti – come nel caso degli speciali allenamenti cui Tom Cruise ha sottoposto gli attori di Top Gun: Maverick – è abbastanza raro che i protagonisti o i realizzatori parlino apertamente di come hanno realizzato le scene intime di una pellicola.
A rompere questo tabù arriva ora Alicia Vikander, apparsa in pellicole come Ex-Machina, The Danish Girl e Tomb Raider. L’attrice è scesa nei dettagli di cosa significhi girare una sequenza intima su un set cinematografico, di quanta preparazione sia necessaria per ottenere la giusta credibilità ma anche dei problemi che possono sorgere in un contesto di tale vulnerabilità.

Le scene intime sono l’unica cosa che è impossibile improvvisare sul set. C’è una coreografia alla quale gli attori devono attenersi scrupolosamente. Lavorare a quelle scene è la cosa peggiore di sempre. Sono una persona molto a suo agio con il proprio corpo e ho girato alcune scene di nudo o di sesso, ma non è mai stato facile”.

La Vikander ha anche raccontato alcune esperienze passate che l’hanno fatta sentire a disagio, e di come Hollywood abbia, fortunatamente, messo in atto dei provvedimenti che hanno migliorato le cose.

“La figura del coordinatore di intimità sarebbe dovuta esistere anche all’inizio della mia carriera. Ci sono state situazioni in cui non mi sono sentita protetta. Ricordo un’occasione in particolare, in cui tutti stavano facendo le loro cose, mentre nel bel mezzo del set c’è un attore o un’attrice che se ne sta nuda per un paio d’ore. In una situazione simile, dovrebbe esserci qualcuno con il compito di portarle qualcosa per coprirsi, ma non c’è, o arriva molto tempo dopo, e questo non va bene. Avrebbero dovuto prendersi cura di me un po’ di più in passato”.

Dal MeToo al ruolo del coordinatore di intimità

Episodi come quelli che hanno coinvolto Alicia Vikander non erano, purtroppo, rari a Hollywood. Tuttavia, solo lo scandalo che ha visto coinvolto Harvey Weinstein, e che ha aperto il vaso di Pandora dei molteplici ‘comportamenti inappropriati’ tenuti dalla metà maschile di Hollywood, ha portato la Fabbrica dei Sogni a prendere seri provvedimenti in proposito.
Quella del coordinatore di intimità è una figura che ha conosciuto la ribalta proprio grazie al MeToo e a tutti i movimenti d’opinione sorti dopo lo scandalo Weinstein. Una risposta efficace e concreta per porre fine a una serie di abitudini fino a quel momento accettate e promosse da Hollywood.
Il suo compito è di eliminare ogni forma di imbarazzo o disagio negli attori e, soprattutto, nelle attrici impegnate in una scena intima. Gli intimacy coordinator sono presenti sul set affinché vengano rispettati gli accordi presi precedentemente tra regista e attori in merito a cosa mostrare e in che modo. Accordi che, spesso, sono stati siglati in base a linee guida che proprio loro hanno stilato. Tutto questo per impedire ogni forma di abuso e per garantire agli attori, in un momento di grande vulnerabilità, di sentirsi al sicuro e protetto.

Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, il sabato, dalle 18:30 alle 20 su Radio Cusano Campus.