Cresce il fuoco della polemica intorno ad ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Ad alimentarlo il comunicato del presidente uscente Gianfranco Pagliarulo il quale, pur condannando le atrocità di Bucha, aveva preso una posizione giudicata eccessivamente “morbida”.
“E’ essenziale che una commissione d’inchiesta indipendente porti alle responsabilità effettive dell’accaduto“.
Reazioni di sdegno al comunicato ANPI
Con toni diversi ma nella sostanza comuni, sono immediatamente arrivate reazioni di sdegno al comunicato ANPI firmato da Pagliarulo e giudicato all’estremo come “negazionista”. Il primo ad affondare la lama è stato Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma:
“È ormai una consuetudine quella dell’Anpi di confondere aggressori e aggrediti“.
Segue a ruota il fastidio esternato da Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano:
“Mi vergogno profondamente di leggere queste righe da parte di un’Associazione che sembra aver dimenticato che la Resistenza antifascista aveva scelto da che parte stare, chi fossero i nemici, dove e come riconoscere i colpevoli e le vittime“.
Malumori e spaccature arrivano anche dalle sedi locali di ANPI, in particolare da quelle di Milano e Bologna.
La replica di Pagliarulo e le iniziative ANPI per il 25 aprile
Il presidente dell’ANPI Pagliarulo ha cercato immediatamente di correggere il tiro, precisando all’ANSA:
“Sappiamo benissimo chi è l’aggressore, l’abbiamo sempre denunciato e condannato, anzi siamo stati probabilmente tra i primi a condannare l’invasione. Ma serve comunque una commissione d’inchiesta neutrale per appurare i fatti e specifiche responsabilità. Con quasi ogni certezza sono stati i russi. Ciò non toglie la necessità di una commissione per appurare le responsabilità specifiche in capo al comandante o altri ufficiali. Non mi pare una cosa da poco. Ci dev’essere un processo prima di una condanna“.
Poi un nuovo affondo contro i critici e le proposte di pace per il 25 aprile:
“C’è un pregiudizio di alcune persone e alcune aree contro l’Anpi. È triste constatare come da settimane ci sia un avvelenamento del dibattito pubblico, un’isteria che prende a bersaglio chi ha opinioni diverse o si suppone le abbia. Non è un problema dell’Anpi ma della democrazia nel nostro Paese, così si indebolisce il libero dibattito. Il 25 aprile sfileremo anche con le bandiere della pace e sicuramente ci saranno anche quelle dell’Ucraina. Saranno le benvenute“.