La curva epidemiologica relativa all’emergenza Covid-19 è ancora stabile ma arriva un dato confortante dall’Istituto Superiore di Sanità. In questa settimana, infatti, è in diminuzione la percentuale di casi nella popolazione in età scolare con un 22% contro il 25% della scorsa settimana. Il Covid-19 nella scuola, in questi due anni di pandemia, è stata una delle problematiche a livello organizzativo maggiori. Dopo il consueto monitoraggio dell’Iss si evidenzia che il 17% dei casi in età scolare è sotto i 5 anni. Mentre il 43% tra 5 e 11 anni, il 39% tra 12 e 19 anni.

I dati che arrivano dall’Iss sul covid nella scuola

Arriva la fotografia della situazione epidemiologica sono stati diagnosticati e riportati al sistema di sorveglianza integrata 3.418.325 casi Covid nella popolazione 0-19 anni.  Di questi dati 16.690 ospedalizzati, 371 ricoverati in terapia intensiva e 53 deceduti. È quindi in diminuzione il tasso di incidenza in tutte le fasce d’età. Buone notizie arrivano anche dal tasso di ospedalizzazione in tutte le fasce d’età ad eccezione della fascia con età minore di 5 anni in cui risulta in aumento. L’Istituto superiore di sanità conclude spiegando che il tasso di ospedalizzazione in tutte le fasce d’età ad eccezione dei piccoli sotto i 5 anni risulta in aumento. Questo, benché i dati riferiti all’ultima settimana siano da considerare in via di consolidamento.

Nuova variante Xj

Nel nostro paese si continua però a lavorare per scovare nuove varianti e anticipare di conseguenza il virus. È stata individuata in una struttura facente parte dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, la sequenza è stata isolata in due casi di soggetti positivi al coronavirus. Secondo le prime ipotesi, “Xj”, non fa seguito ad una mutazione del virus ma, più precisamente, ad una fusione di componenti genetiche di Omicron”, hanno spiegato gli esperti. Fino ad oggi era conosciuta solo per un numero limitato di casi rilevati, alla fine del marzo scorso, in Finlandia e anche in Thailandia.