La guerra in Ucraina ha portato molte donne e bambini a fuggire dal loro Paese e cercare accoglienza negli altri Stati dell’Unione Europea. L’Italia è uno dei Paesi che ha accolto un gran numero di profughi tra cui bambini che, come spiega il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, sono più di 15mila nelle scuole del nostro Paese.
Bianchi: “Servirà almeno un insegnante ucraino in ogni scuola”
Le scuole italiane hanno dimostrato di saper accogliere e gestire l’emergenza in modo ottimale, facendo integrare benissimo i bambini in fuga dall’Ucraina. Per il ministro Bianchi l’obiettivo ora è quello di fornire agli studenti ucraini un efficiente piano didattico:
“La scuola c’è, l’Europa c’è: la scuola è anche capacità di accogliere nei momenti di difficoltà. Abbiamo una linea da seguire: mentre prepariamo gli esami di Stato, guardiamo già a settembre perché sappiamo che molti studenti ucraini saranno con noi”
Nel periodo estivo per gli studenti ucraini ci saranno una serie di attività formative, che rientrano nel Piano Estate: per questa serie di iniziative – che coinvolgeranno anche gli studenti italiani – sono stati stanziati 50 milioni di euro. L’intento di questo progetto è quello di preparare i 15mila bambini a tornare, un giorno, in Ucraina, come spiega il ministro Bianchi:
“Il pilastro del ‘Piano Estate’ è quello della pedagogia del ritorno, cioè si tratta di preparare questi bambini a tornare in Ucraina. Per farlo dobbiamo ascoltare ogni loro parola, gesto e guardare nei loro occhi: per questo motivo sarà necessario almeno un insegnante di madrelingua ucraina in ogni scuola, per dare la possibilità a madri e figli di essere ascoltati nel miglior modo possibile”
Bianchi: “Studenti italiani aiuteranno bambini ucraini”
Un ruolo determinate nel Piano estate lo avranno gli studenti italiani che, come prosegue il ministro Bianchi, avranno il compito di aiutare e integrare al meglio i bambini ucraini presenti nel nostro Paese:
“Per i nostri ragazzi sarà solidarietà attiva, sforzandosi di trovare mezzi di comunicazione condivisibilicon i loro coetanei stranieri. Molto importante è il programma della scuola d’estate, con attività che non saranno strettamente disciplinari ma che punteranno a creare una comunità”
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