Mario Draghi nel suo ultimo discorso è stato abbastanza chiaro: bisogna scegliere tra la pace e i condizionatori accesi. Il premier ha detto chiaramente che l’Italia, sulle orme dell’UE, farà di tutto per arrivare alla pace: seguendo questa linea ne risentirà l’utilizzo di condizionatori e termosifoni, soprattutto negli uffici: per questo motivo, la commissione Ambiente e Attività produttive ha approvato nuove regole che entreranno in vigore dal 1 maggio.
Condizionatori e termosifoni in ufficio, cosa cambia con le nuove regole
Un emendamento approvato al decreto bollette dalla commissione Ambiente e Attività produttive: una mossa mirata per ridurre il consumo e gli sprechi negli uffici. Un’approvazione arrivata a poco più di un mese dalla sua presentazione vista l’urgenza della situazione.
Le nuove regole su condizionatori e termosifoni in ufficio entreranno in vigore dal 1 maggio fino al 31 marzo 2023: come scrive SkyTg24, in estate la temperatura non potrà scendere sotto i 19 gradi, mentre in inverno non si potranno superare i 27 gradi. Ci sarà, tuttavia, una tolleranza di due gradi.
Lunedì il giorno decisivo: un decreto con un pacchetto di misure di 8 miliardi di euro, di cui 5,5 destinati al caro energia, dove gli obiettivi sono la cancellazione degli oneri di sistema per le utenze domestiche nel secondo trimestre e il potenziamento del bonus sociale.
M5S: “Ottima occasione per puntare sulle rinnovabili”
Con questo decreto il Movimento 5 Stelle spera di dare una spinta all’utilizzo di energie rinnovabili. Oltre alle nuove regole sull’utilizzo di condizionatori e termosifoni in ufficio, verranno discussi altri emendamenti: uno di questi riguarda la semplificazione della procedura d’installazione di impianti fotovoltaici.
Soddisfatto il portavoce M5S Antonio Federico:
“Stiamo cercando di approfittare di questa finestra per semplificare ulteriormente alcuni settori, soprattutto delle energie rinnovabili”
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