Le sanzioni alla Russia sono arrivate al quinto pacchetto dall’inizio del conflitto in Ucraina. Il Parlamento Europeo ha dato via alle nuove limitazioni nei confronti del Cremlino. La svolta importante arriva dal fatto che, per la prima volta, le sanzioni andranno a colpire i materiali energetici. In particolare, il divieto di import, interesserà il carbone. Oltre a questo, il nuovo pacchetto colpirà i prodotti high-tech, ma sono presenti anche una serie di limitazioni per determinate categorie di persone o attività.
Sanzioni Russia, un via libera che lascia ancora qualche perplessità
Il via libera è arrivato con un giorno di ritardo, a seguito della riunione del Coreper dai 27 ambasciatori dei Paesi europei. Il compromesso si è raggiunto includendo il carbone, ma non il petrolio ed il gas, proprio a causa delle divergenze tra i vari i Paesi europei. Questo nonostante il Parlamento europeo abbia approvato una risoluzione che chiede a Bruxelles di applicare l’embargo totale ed immediato sull’energia russa.
Ma il nuovo pacchetto di sanzioni interessa anche altri campi dell’economia. Il progressivo embargo andrà ad interessare anche cemento, lignite, liquori, per un valore complessivo di 5,5 miliardi. In aggiunta al blocco dell’export di prodotti high-tech verso la Russia, per un totale che ammonta a circa 10 miliardi. Oltre ai beni commerciali, quattro banche russe e le due figlie del presidente Puti, Katerina Tikhonovna e Maria Vorontsova, sono state inserite nella black list, impedendogli le transazioni con l’Ue. I mercantili battenti bandiera russa, invece, non potranno attraccare nei porti europei, mentre agli autotrasportatori è stato confermato il divieto di accesso alle autostrade europee.