“La Nato non vuole la guerra, e questo è anche il motivo del no alla No fly zone. Lo abbiamo sempre detto: non è creando una guerra più grande che si mette fine a quella in Ucraina. Una terza guerra mondiale sarebbe una catastrofe per l’umanità. L’unica arma davvero efficace è la diplomazia“.
Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in un’intervista al Messaggero, nella quale ha parlato di varie tematiche inerenti al conflitto in corso tra Ucraina e Russia.
Ultime notizie Ucraina: il ruolo dell’Italia come garante
Il capo della Farnesina si è poi soffermato sul ruolo dell’Italia nei tavoli delle trattative. “Il nostro Paese sta operando su tre versanti: fermare il finanziamento all’esercito russo; raggiungere la pace; tutelare la sicurezza in Italia. L’obiettivo di una soluzione si può raggiungere anche tramite una Conferenza di pace che stiamo promuovendo. L’Italia è disponibile a rivestire un ruolo di garante: sosteniamo il negoziato, credendo molto anche nel ruolo della Turchia. Non bastano le due parti al tavolo, e occorre aggiungere altri attori internazionali”.
Per quanto riguarda l’embargo sul gas russo, il ministro grillino ha spiegato che “non ci sono veti italiani a riguardo“, ma ha anche sottolineato che ora l’Unione Europea dovrebbe imporre un tetto massimo ai prezzi del gas e creare un fondo di emergenza per aiutare gli Stati membri ad affrontare gli alti prezzi dell’energia. “Serve un’azione coraggiosa dell’Ue, su questo l’Italia darà il massimo. Non lasceremo sole famiglie e imprese italiane. Su questo l’Italia deve portare avanti una battaglia decisa, senza divisioni interne”.
Guerra Ucraina Russia, Di Maio: “Sì all’Ucraina nella Ue”
A proposito della richiesta ucraina di entrare a far parte dell’Ue, Di Maio ha detto che “è un progetto sostenuto anche dall’Italia”. “Anche in altri casi ci siamo espressi in questa direzione, credendo che più ampia è la condivisione e più forte è l’azione dell’Ue. Inoltre l’Italia sostiene una difesa comune europea, sempre più urgente. L’Europa deve rafforzare la sua Difesa, soluzione che va di pari passo con l’adozione di una politica estera comune”.