Dopo aver messo in archivio il raduno Nazionale nelle scorse settimane a Roma, la stagione di Filippo Tortu può ufficialmente cominciare. Lo sprinter – di fatto – farà il suo esordio sui 100 metri, ma il vero obiettivo di quest’anno è continuare a migliorare il suo rendimento sui 200. In una intervista rilasciata a Gazzetta, Tortu ha quindi fissato i suoi obiettivi:

“L’idea di massima è questa, con un primo 200 un paio di settimane dopo l’esordio sui 100, per poi tirare una riga e programmare il calendario. Tenendo conto che con i Mondiali al via il 15 luglio non si gareggerà molto. Al massimo fino al 5-6 luglio. Punto alla finale iridata e al podio europeo sui 200 e a far bene in entrambi i casi con la 4×100. Dato il lanciato, sui 200 vale ben meno di 20 secondi.”

 

Filippo Tortu: 100 metri o 200 metri? Le differenze tecniche

È chiaro che il passaggio dai 100 metri, distanza che ha sostanzialmente percorso sin dall’inizio della sua carriera, fino ai 200 è qualcosa di oculato. Anche da un punto di vista tecnico. Quali sono le differenze? Filippo Tortu le spiega in questa maniera: “Nei 100 si va dritti, nei 200 ci si inclina e se sbagli traiettoria, ciao. Se prima avevo una percentuale di curve riuscite del 20, ora viaggio intorno al 60. Tendo ancora a stringerle troppo, a stare vicino alla riga e per uno con le leve come le mie è un problema. L’errore mi schiaccia, mi butta fuori: non ho le frequenze di un Desalu. Se però attacco la tangente più gradualmente, l’ingresso in rettilineo è redditizio e sfrutto al meglio il mio lanciato”.

L’atleta italiano, lo ricordiamo, è il secondo più veloce di sempre del nostro paese nei 200 metri piani. Solo Pietro Mennea, primatista europeo, ha fatto meglio. Il tempo di 20”11 di Tortu è stato registrato il 18 settembre scorso a Nairobi (vento +2,0 m/s). Si attendono miglioramenti ulteriori anche in questo senso.